Milano - L'ingresso ai quarti di coppa Italia non è mai stato in discussione, del resto non era questo l'argomento del pomeriggio. Tassotti in panca da solo non era una novità perché con Allegri squalificato gli era già toccato. È rimasto in piedi, braccia conserte, più che altro ha dato l'idea di gustarsi la partita senza ansie. Lui è proprio uno che non ha niente da perdere. Allora sguardi fissi sui due nuovi. C'era da vedere Rami in mezzo alla difesa con il connazionale Mexes, e poi il giapponese. Una star, dicono con orgoglio i suoi compaesani che hanno lasciato Appiano per trasferirsi in blocco a Milanello. Ovazione al primo intervento di Rami, un destro calciato con forza al primo anello dopo un paio di minuti. Keisuke Honda invece si è fatto desiderare.
Tocca il primo pallone al 9' perchè un minuto prima su appoggio facile era scivolato. È cresciuto lento e ha dato la netta sensazione che in questo nuovo Milan che sta per nascere sarà qualcosa di importante e probabilmente toglierà la maglia da titolare a gente insospettabile. Gioca semplice, ha sempre una visione totale del campo, da una sua punizione per Zaccardo è nato il primo pericolo per lo Spezia con Pazzini in scivolata che ha messo fuori di pochissimo. Schiena dritta, al 18' si è preso il primo giallo con la maglia del Milan e poi si è messo a dettare ai compagni i passaggi indicando il corridoio da infilare. Tassotti lo aveva avvertito che avrebbe fatto ancora un quarto d'ora della ripresa, così appena rientrati dallo spogliatoio ha messo dentro il suo primo gol italiano su respinta corta di Leali che ne ha presi tre, ha avuto il suo bel daffare per 90' e a tratti non ha dato la sensazione di essere un sicuro erede di Buffon. Ma la Juve lo aspetta senza fretta.
Gara senza storia, ha aperto Robinho, poi Pazzini prima del gol del giapponese, ma 15.584 paganti contro i duemila di lunedì per Inter-Chievo di campionato. Primo anello della Nord stracolmo e tutto uno sventolio di bianco, quelli dello Spezia. Dall'altra parte un cimiterino, Sud muta, niente drappi, zero bandiere, continua così dal derby quando la questura fermò uno striscione ai cancelli. Il resto è una onesta partita di coppa nazionale con evidente differenza di categoria. Il Milan è partito lento e lo Spezia ha avuto i suoi dieci minuti di gloria a San Siro, meritando anche il gol di Ferrari al 90'. Un bel modo di ricevere gli ospiti, magari fa già parte del nuovo corso anche se i tifosi all'uscita commentavano: questa la vinceva anche l'Allegri.
Prima di Clarence Seedorf da Linate, arrivano le dichiarazioni di Fabien Piveteau, agente del ghanese del Chelsea, Michael Essien, rientrato dal prestito al Madrid e nuovamente con le valigie pronte. Lui vuole giocare, Mou non lo vede e allora è a rischio il suo mondiale in Brasile con il Ghana. Al Milan ci verrebbe senza indugi, ha parlato di grande opportunità, potrebbe giocare in Champions.
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