Il terzo sigillo stagionale vale come terza dose per un booster di fiducia da mettere in valigia domani, quando sarà tempo di buttare il cuore e il bagaglio oltre la Grande Muraglia di questi Giochi 2022. Federica Brignone ha firmato una gara perfetta, ieri a Garmisch Partenkirchen, nel superG che molte big hanno disertato, chi per risparmiare le forze, chi per paura di un covid last minute, chi per volare già a Pechino. Brignone avrebbe comunque vinto, anche davanti al doppio delle avversarie. Ardita dove le altre frenavano, in quella ombrosa e ripida pista Kandahar che, anche nei nomi, da sempre, evoca una danza fra paradiso il tratto alto - e Die Hoelle, l'inferno del finale. Una prova così difficile, a poche ore dal volo per i Giochi, era sembrato a molti il solito azzardo della Fis che, incurante di ansie e vigilie, costringe i suoi soldati a gareggiare fin quasi al check in. Brignone, però, ha trasformato il problema in opportunità e il dubbio in chance.
Lei, del resto, da queste parti in Baviera serba alcuni dei ricordi più belli di ventenne e della carriera, con la prima medaglia importante nel gigante mondiale del 2011. Dopo il 18simo posto in discesa di sabato, Fede, però, ha anche accusato problemi allo stomaco, ma ieri mattina ha tirato fuori tutta la sua grinta su una neve ammorbidita ed insidiosa. «Questo manto mi piace ha spiegato la valdostana - perché mi ricorda quella primaverile». Le altre sono naufragate, con distacchi abissali: terza chiude Tamara Tippler a 83/100 e decima, insodisfatta, l'altra azzurra, vincitrice a Cortina, Elena Curtoni a 107.
Indietro tutte, tranne Cornelia Huetter che, per un attimo, ha tolto il fiato a Brignone, restituendoglielo anche più profondo, quando ha fermato il crono sullo stesso tempo, in un ex aequo di pura emozione. Sul podio Brignone canta col sorriso tutto l'inno in anticipo, come nella sua danza fra i pali, «Non facile anche per il vento». La sua terza vittoria in stagione, 19sima in carriera, arriva ancora in superG, mentre podio e vittoria nel suo gigante mancano da 2 anni, anche se Brignone è stata quarta, martedì scorso, a Plan de Corones. «In questo momento vado meglio in superG, disciplina che adoro da sempre, perché è tutta tattica e senza prove». Ora è tempo di Pechino, con una notizia: la coppetta di superG, arriverà matematicamente in Italia grazie ad un ranking che, con soli due altri superG, recita Brignone leader a 477 su Curtoni (374) e Goggia (332).
Proprio dalla bergamasca arrivano altre good news: la sua rehab, fra
piscina, palestra e fisio, prosegue con carichi sempre più importanti. «Continuo a lavorare», dice Goggia e fra 5 giorni la commissione medica farà le ultime valutazioni, ma anche per Sofia la Cina sembra davvero vicina.
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