Filippo, da pagare come oro. Che lezione da Benedetta

Proposta: il Coni riconosca al fiorettista Macchi il premio vittoria da 180mila euro

Filippo, da pagare come oro. Che lezione da Benedetta
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Il mondo delle scommesse ha indicato la via al Coni: perché non pagare l'oro che non c'è a Filippo Macchi? Il fiorettista beffato, forse derubato dai giudici l'altra sera. La Sisal riconoscerà agli scommettitori la somma prevista a chi aveva puntato sull'oro dell'azzurro. Il nostro comitato olimpico, anziché percorrere la strada laboriosa, lastricata e spesso incompresa delle proteste e dei reclami, potrebbe farne tesoro, prendere ad esempio, e limitarsi ad un italianissimo: sai cosa c'è Filippo, caro ragazzo? Visto che hai tenuto un comportamento composto anche nel dolore e nell'ingiustizia sportiva, vieni qui, eccoti 180mila euro. È quanto vale una medaglia, è quanto vale il bel finale di un libro, di una storia, di un film, di una canzone. A Filippo Macchi spetterebbero i 90mila euro dell'argento e invece no: eccone 180mila. Il Coni e il presidente meditino sul tema, i bei libri con i bei finali si scrivono spesso a quattro mani.

Mentre non c'è nulla di bello in quanto avvenuto sull'asse nuoto-scherma tra ieri sera e stamane. Chi c'era, e noi c'eravamo, si è intenerito nell'ascoltare Benedetta Pilato, la 19enne campionessa della rana mentre, con un'espressione a metà strada fra dolore e felicità, - un po' quella che potrebbe avere Macchi nel caso gli riconoscessero il premio per l'oro che non c'è - , spiegava che sì, fa rabbia perdere una medaglia per un centesimo però «guardo a questo anno incredibile che mi ha cambiata e dato tanto, guardo a come andò male a Tokyo 2021, guardo a Thomas Ceccon che là chiuse quarto e adesso ha vinto l'oro... e alla fine resto felice» il senso del suo aprirsi. Solo che nel mondo della scherma, a parte casi rari proprio come Macchi, se non si urla, se non si diventa isterici, forsennati, scatenati ad ogni punto, non si è schermidori. Per certi versi è anche comprensibile: è l'unico sport dove il gesto atletico è quello di ammazzare l'avversario o sopravvivergli. Per cui è tutta extra tensione. Una grande ex come Elisa Di Francisca ha commentato che Benedetta felice di aver perso «o ci è o ci fa... che ci è andata a fare se è felice per un quarto posto» e altre cose simili, salvo poi chiederle scusa dopo la discesa in campo di una incona sportiva nazionale come Federica Pellegrini in difesa di Benedetta: «Le medaglie piacciono a tutti, ma...

(e questo l'ho capito solo alla mia ultima Olimpiade) a volte il viaggio conta più della destinazione! Le medaglie arriveranno, Benny ha solo 19 anni! Lasciamola sognare ciò che vuole». È la lezione di uno sport morbido e umile come il nuoto.

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