Genio e sregolatezza? Fabio Fognini fa parte del club di chi con la racchetta in mano disegna il campo da tennis con traiettorie ardite, ma nello stesso tempo fa uso della lingua a briglia sciolta. Il ligure ha salutato il torneo di Barcellona nel peggiore dei modi, ossia con una squalifica. Il 33enne di Arma di Taggia, nº27 delle classifiche mondiali e testa di serie nº7 del tabellone dell'ATP 500 catalano, è stato sanzionato sullo 0-6 4-4 nel suo match d'esordio contro lo spagnolo Bernabe Zapata Miralles, nº147 ATP, giocatore proveniente dalle qualificazioni.
Dopo aver regalato alcune delle sue perle sul red carpet di Montecarlo dove ha raggiunto i quarti di finale, Fognini ha fatto parlare di sé purtroppo per una vicenda poco gradevole. Una partita difficile in cui il rendimento dell'azzurro è stato altamente negativo, come dimostrato dal parziale di 0-6 0-3 che ha dovuto subire nei due set andati in scena. Poi, dopo 57', la lampadina si è accesa e l'italiano è tornato in partita sul 4-4 della seconda frazione. Tuttavia, Fabio, già gravato da un warning per aver lanciato in aria la pallina, viene squalificato per verbal abuse ovvero frasi ingiuriose, dirette con ogni probabilità nei confronti di un giudice di linea.
«Sto c. di giudice di linea di m. mi ha rotto il c. con sto fallo di piede», sarebbero state le parole di Fabio. Le giustificazioni sono state inutili e il nº27 del mondo, dopo aver salutato il suo avversario, in preda alla rabbia ha spaccato con violenza la racchetta ribadendo di non aver detto nulla.
Fognini non è nuovo a queste prodezze: nel 2017 fu squalificato per insulti sessisti a una giudice di linea negli US Open (24mila dollari di multa con la condizionale, in quanto non avrebbe dovuto più commettere infrazioni fino al 2020); nel 2019 a Wimbledon, durante il match contro l'americano Tennys Sandgren, urlò: «Scoppiasse una bomba su questo circolo», infastidito dal giocare su un campo secondario. Anche in quest'ultimo caso la punizione fu una multa.
Ora è da capire se ci saranno conseguenze ulteriori dal punto di vista disciplinare proprio per la sua recidività. Fabio rischia dunque di non essere presente agli Internazionali d'Italia per una possibile sanzione? Un peccato dal momento che il giocatore nostrano aveva fatto vedere dei chiari segnali di ripresa nel Principato e le prospettive per la continuazione della stagione sulla terra rossa erano più che positive.
Quanto accaduto a Barcellona è uno stop che non ci voleva per un tennista che, purtroppo, cade nelle solite contraddizioni di chi ha un talento infinito, ma non è
altrettanto in grado di controllare le proprie emozioni, alimentando dubbi e perplessità sul suo rendimento. Un fuoriprogramma che si sarebbe preferito non raccontare in un momento felice per il tennis italiano maschile.
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