Il Genoa nato inglese rinasce americano. Preziosi vende al fondo

Il club più antico cambia proprietà: dopo 18 anni il discusso patron lascia a 777 Partners

Il Genoa nato inglese rinasce americano. Preziosi vende al fondo

Dall'Inghilterra agli Stati Uniti ma sempre rimanendo ancorati a Genova. Un viaggio lungo 128 anni che arriva adesso a una tappa decisiva. Il Genoa cambia padrone. Enrico Preziosi ha firmato la cessione dell'intero pacchetto azionario del club rossoblù al fondo americano 777 Partners che ha già versato la prima tranche, pari a circa 20 milioni di euro, per acquisire il club. Un'operazione da circa 150 milioni complessivi, debiti inclusi, che proietta il Genoa in una nuova era dopo 18 anni di gestione Preziosi.

Anni vissuti sempre al limite quelli di Preziosi. Dall'acquisizione del 2003 quando salvò il Genoa dal fallimento, alle corse sotto la gradinata, al caso Genoa-Venezia e quella busta piena di soldi che costò la retrocessione in serie C dalla A appena conquistata sul campo. Passando per la Champions league sfiorata con Milito e Thiago Motta in campo e Gasperini in panchina, prima delle ultime stagioni con salvezze strappate all'ultimo e un rapporto con i tifosi completamente logoro, con cori, insulti e striscioni che intimavano a Preziosi di lasciare. Lui da anni ripeteva: «Venderò a qualcuno di solido». E dopo affaristi e personaggi poco specchiati che hanno bussato negli anni alla sua porta senza arrivare in fondo... Ecco il Fondo.

Salvo clamorosi colpi di scena targati Preziosi, oggi o comunque entro la settimana è previsto l'annuncio ufficiale. Preziosi rimarrà nel board per tre anni e si occuperà dei rapporti con la Lega calcio. Ma non avrà più quote. Padrone sarà 777 Partners, nato nel 2015 da due magnati americani, Steven Pasko e Josh Wander, nel calcio dal 2018 con il 6% del Siviglia sognando a breve la scalata alla maggioranza. Ha inoltre società di promozione del calcio femminile e i London Lions, squadra di basket di Londra. Dopo aver vinto il derby della cessione con la Samp, l'anno scorso a un passo dai magnati americani Dinan e Knaster sotto la regia di Vialli che sogna ancora la presidenza blucerchiata, è grande la curiosità da parte dei tifosi rossoblù di sapere quali programmi e ambizioni avrà la nuova proprietà. Tra sogni, realismo e scetticismo in salsa genovese, dopo anni di striscioni con scritto «Preziosi vattene» c'è già chi ironizza di aver preparato quello con scritto «Fondo vattene».

Sta di fatto che con 777, aumenta la colonia Usa nel calcio italiano. Il Milan è controllato dal fondo Elliott, la Roma dalla famiglia Friedkin, Rocco Commisso è patron della Fiorentina, Platek controlla lo Spezia e Niederauer il Venezia. L'Inter invece è sì dei cinesi di Suning ma il prestito vincolante del fondo Usa Oaktree ha di fatto messo fondamenta americane nel club nerazzurro. A questi vanno aggiunti il canadese Saputo alla guida del Bologna e i tanti proprietari americani in serie B, dal Parma al Pisa, passando per Como e Spal. Così, anche il club più antico d'Italia finisce per passare in mano americana.

È il segno dei tempi, di un calcio in crisi in cui le società sono diventate un prodotto che fa gola agli investitori a stelle e strisce. Dagli inglesi del 1893 agli americani del 2021. Per il Genoa non è solo un leggero cambio di accento. Ma una svolta epocale.

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