Davide Calabria, 24 anni, bresciano, milanista da bambino, 42 presenze (2 gol) nella precedente stagione, ha soltanto sfiorato la Nazionale di Mancini, si è operato d'estate e da 2 giorni è tornato al lavoro con Pioli e Ibra che sono i suoi due punti cardinali.
L'Italia di Mancini è campione d'Europa: rimpianto o rimorso?
«Né l'uno né l'altro perché non avrei fatto parte della spedizione azzurra. E visto come è finita l'avventura, direi felice per il calcio italiano».
Perso l'europeo, ha progetti per il mondiale?
«Ci penso, naturalmente. Ho molto apprezzato le parole del Ct nei miei confronti. C'è tutto il tempo per meritarselo».
L'addio di Donnarumma ha procurato più dispetto o sorpresa?
«Ciascuno di noi ha le proprie idee su come investire per la carriera e ognuno ha le sue responsabilità. Lo vedremo. Ci sono, nella vicenda, cose che non sappiamo. Tutti noi pensiamo al meglio, spero che faccia bene, ha scelto un top club».
Scusi, se il Psg è un top club, il Milan, con la sua storia e le sue coppe, cos'è?
«È un altro top club. C'è una differenza: ora il Psg è più avanti, perché stabilmente in Champions che tenta di vincere. Il Milan è tornato quest'anno dopo qualche anno di assenza».
Anche Calhanoglu è partito passando all'Inter...
«Non mi piace mettere becco nelle scelte altrui. Conosco le dinamiche del calcio, sono uomo di calcio e di sport, gli auguro il meglio».
Avrà colto la differenza tra il non detto di Gigio e le parole di Kessiè?
«Con Frank ho un bellissimo rapporto, anch'io mi sono trovato nella sua identica situazione e mi auguro finisca come con me. Fino a quando non firma, però... Spero proprio che le belle parole si traducano in fatti».
Secondo Calabria, al momento, il Milan è più o meno forte della passata stagione?
«Questo è un quesito che andrebbe rivolto al club. Intanto il mercato non è ancora chiuso, so che ci saranno altri arrivi, la società è al lavoro».
Con la partenza di Donnarumma, si è liberato il ruolo di vice-capitano: Calabria ci tiene?
«Pioli sa quello che penso io, io so quello che pensa Pioli. Ci penso, naturalmente anche se si tratta di un pezzo di stoffa e dal mio punto di vista averla o non averla non cambia. Confermo che mi renderebbe orgoglioso».
Nel precedente torneo, secondo molti osservatori, il Milan ha fatto tanta strada giovando degli stadi vuoti: è andata proprio così?
«È vero: giocare negli stadi vuoti è come praticare un altro sport. Ma che possa provocare una così grande differenza di rendimento, mi sembra esagerato».
Forse la differenza, in positivo, l'avrebbe fatta Ibra disponibile tutto il campionato...
«Ibra è un fuoriclasse. Averlo o non averlo ti cambia la vita. Noi siamo stati bravi a reggere tutto il tempo in cui è rimasto fuori: abbiamo dovuto cambiare la costruzione del gioco. Fosse rimasto in campo anche nel ritorno non so come sarebbe finita...».
Cosa produrrà il cambio di allenatori?
«Dall'Inter è
uscito uno molto bravo, Conte, e ne è arrivato uno, altrettanto bravo, Inzaghi. La sorpresa è stata Mourinho. Vedo bene anche Spalletti. L'unica cosa che non ho capito è quel che è successo con Gattuso e sono dispiaciuto».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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