I bravi sciatori vincono le gare e, talvolta, anche la coppa. Ai campioni capita anche di battere sfortuna e destino. Only the brave Sofia Goggia vince ancora: tre coppe di discesa in carriera fanno ben più di un indizio. È andata come doveva: dopo aver dominato la prima parte della stagione con 4 vittorie su 7 discese; dopo essere sopravvissuta alla seconda parte dell'anno fra infortunio, rientro e Olimpiadi, a Courchevel Meribel, Goggia si prende un 12° posto a 68/100, in una gara strettissima. Quanto basta contro il 19° tempo di Corinne Suter, che si autoelimina in questo corpo a corpo e scivola dietro di 97 punti.
Con le altre azzurre Curtoni decima, Brignone undicesima - la gara va ad una strepitosa Mikaela Shiffrin: 74° sigillo che in discesa è solo il terzo, per ribadire che, pur dopo il flop olimpico, la più grande ha ancora fame. Vince lei e bacia il suo lui, quell'Alexander Aamodt Kilde cui basta il quarto tempo per prendersi anche la coppa di discesa (Dominik Paris è terzo nel ranking per la sesta volta), oltre al superG che sarà assegnato oggi (diretta tv alle 10), ma che lui ha già in tasca. Forza della matematica, anche Goggia ha dosato: «Gestire sarà la chiave del futuro: ho imparato che non voglio più farmi male né vivere metà stagione dominando e l'altra soffrendo e ripartendo da capo come ho fatto per Pechino. Devo rivedere i miei programmi».
Goggia non si nasconde: «Per come sono partita, ho accarezzato il sogno di una coppa anche più grande, ma questa Shiffrin, che ritengo vincerà la overall, si batte non solo con continuità di risultati, ma con una solidità tecnica che ti aiuta quando la forma comincia a calare. Ci devo lavorare». Tradotto: fare 5 giganti in stagione che non portano punti non paga. «Il gigante resta la base e ti dà la quadratura. Io ho pure fatto podi e medaglia mondiale, ma forse potrà essere meglio allenarsi di più fra le porte larghe, evitando, invece, lo stress delle gare». Goggia dice addio anche al superG delle finali: oggi sarà il giorno in cui l'altra lady azzurra, Federica Brignone, potrà sollevare la coppa già sua (diretta tv alle 11.30). Sofia, invece, chiude qui: vacanze si ma dove non sa. Test, certo, ma non subito. «Non serve un intervento: ho fatto una risonanza, il legamento è attaccato per il 50%, ma devo completare la riabilitazione che avevo impostato solo per tornare sugli sci», spiega la cultrice del Mola mia. Che infatti non molla, ma promette giudizio e prudenza, dopo una stagione agli antipodi.
«Ero su un treno ad alta velocità, poi sono caduta e mentre le altre restavano in corsa, io ho vissuto con un bel guasto tecnico». La metafora è chiara, la dedica pure: «Vincere insieme è un luogo per pochi: la coppa è di chi mi è stato vicino». Discesa, dopo discesa, nella cattiva e finalmente, nella buona sorte.
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