nostro inviato a Iserlohn
Dopo aver confermato gli stessi undici con Albania e Spagna e aver ottenuto due prestazioni agli antipodi anche per la netta differenza tra le avversarie, Luciano Spalletti sta allestendo l'Italia che dovrà portarci agli ottavi nel più stretto riserbo. Ingressi bloccati, steward inflessibili, tendoni azzurri a proteggere il lavoro sul campo da sguardi indiscreti.
E se Dimarco, che aveva rimediato un trauma contusivo alla gamba destra nella gara con la Spagna, ha fatto lavoro differenziato e appare al momento più fuori che dentro per la Croazia, il primo problema da risolvere è la crisi del gol. Appena due in questo Europeo che non sono di attaccanti (Bastoni e Barella, poi 0 tiri in porta contro la Spagna), solo uno (di Frattesi) nelle due gare di avvicinamento al torneo, in totale 7 nelle 6 partite del 2024 con 5 marcatori diversi di cui solo uno che fa il centravanti (Retegui con il Venezuela a marzo negli Usa). Dopo un ottimo inizio tra qualificazioni europee e amichevoli (13 reti nelle prime 5 di Spalletti), dallo 0-0 di Leverkusen con l'Ucraina che ci ha portato in Germania il trend è cambiato.
Quello che era stato considerato dal Ct «il 9 disegnato al computer», ovvero Scamacca, ha fatto centro solo in Inghilterra nell'ottobre 2023. Gol inutile, l'Italia finì ko. E proprio con gli inglesi nel settembre 2022 arrivò l'ultimo successo (c'era Mancini in panchina) con una delle big favorite per la vittoria all'Europeo. Segnò Raspadori, tenuto dal Ct al 33 per cento nel ballottaggio degli attaccanti, ma finora impiegato solo 14 minuti recupero compreso. Mancini vinse l'Europeo con un centravanti, Immobile, che non ha mai amato totalmente. Il suo preferito era Balotelli, protagonista nel 2012 con Prandelli Ct, che con Cassano è il miglior marcatore azzurro nel torneo continentale. Scamacca, deludente in Germania nei 152' giocati, rischia di perdere il posto a favore di Retegui (43').
Prove, test (ieri Fagioli, alter ego di Jorginho, è stato provato al fianco di Barella) e un modulo con la difesa a 4 che non sembra essere messo in discussione. Come la coppia di centrali Bastoni-Calafiori, fra i migliori nell'ultima notte da incubo a Gelsenkirchen nella quale il secondo ha trovato la sfortunata deviazione alle spalle di un Donnarumma quasi insuperabile. Il possibile forfait di Dimarco apre le porte a due alternative: quella naturale di Cambiaso e Darmian («impariamo dagli errori, la voglia e rabbia dei croati deve essere anche la nostra», così l'interista) se lo juventino sarà avanzato sulla tre quarti al posto di Chiesa non al top. Di Lorenzo, ieri provato tra i titolari, potrebbe anche essere confermato.
Ipotizzabili tre, al massimo 4 cambi per la gara che con un punto ci manderebbe all'ottavo di Berlino sabato 29. Di sicuro si segue la via indicata dal presidente Figc Gravina, che ieri ha presentato un progetto per la sostenibilità col ministero dell'Ambiente: «Dobbiamo andare avanti decisi con il nostro progetto che richiede pazienza e tanto lavoro. Abbiamo scelto il migliore allenatore sul mercato che ha una sua filosofia.
È chiaro che dobbiamo fare i conti con delle distanze rispetto ad altre realtà e che sono legate all'esperienza. Nel nostro gruppo solo in 4 hanno quella di alcuni elementi della Croazia (Modric, Perisic, Kovacic e Brozovic, 511 presenze totali, ndr)». Ci salverà l'orgoglio italico?
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