Francesco Graziani è stato uno dei più grandi attaccanti italiani negli anni 70-80. Il bomber di Subiaco nel corso della sua carriera ha vestito per tre anni la maglia dell'Arezzo in Serie B e si è poi affermato tra le fila del Torino con cui in otto anni ha vinto uno scudetto, nel 1975-76 e segnato 122 reti in 289 posizionandosi al settimo posto di sempre della classifica all time dei marcatori granata con un solo centro in meno del grande e compianto Valentino Mazzola.
Graziani passa poi alla Fiorentina dove in due stagioni gioca 63 partite totali segnando 18 reti e nel 1983 passa alla Roma con cui conquista due Coppe Italia e sfiora la conquista della Coppa dei campioni nel 1984 perdendo in finale contro il Liverpool ai calci di rigore (e anche lui fallì uno dei penalty durante quell'amara lotteria dei rigori). Graziani chiude la carriera nel 1988 all'età di quasi 36 anni mettendo in bacheca un importante titolo conquistato con la nazionale italiana: il fantastico mondiale del 1982.
In esclusiva per ilgiornale.it Graziani ha toccato diversi temi tra cui la lotta scudetto, la Juventus, due suoi grandi amori come Torino e Roma, attualmente in grande difficoltà, ha ricordato la finale di Coppa dei Campioni persa contro il Liverpool e molto altro ancora.
Graziani crede che sarà una lotta a due o a tre per lo scudetto?
"Penso che la lotta al titolo sarà solo tra la Lazio e la Juventus, l'Inter è troppo distante per quanto mi riguarda i nerazzurri dovranno sperare nei passi falsi delle due di testa e non penso che avverrà".
Se dovesse sbilanciarsi e fare un nome?
"Direi la Juventus per la profondità della sua rosa, con i cinque cambi è favorita, la Lazio è un po' più corta e penso proprio che i bianconeri alla fine possano spuntarla. Sarri ha un attacco atomico ma lui non li vuole fare giocare tutti e tre insieme, l'unico con il posto fisso è CR7 e lo capisco di non giocare con quel tridente contro Inter, Lazio o Napoli ma contro il Brescia perché no? Per quanto mi riguarda se metti quei tre lì davanti sei già 1-0 sul pullman, ma lui non la vede così, contento lui contenti tutti".
Juventus favorita in campionato dunque, ma per la Champions come la vede?
"In Champions League può succedere di tutto, se penisiamo che l’Atalanta potrebbe vincere la coppa con tre partite fatte come si deve. Può succedere di tutto, ripeto, c’è da pensare che le tre outsider Lipsia, Atalanta e Atletico Madrid potranno insidiare le favorite Juventus e Barcellona che devono ancora staccare il pass per i quarti. Poi c'è anche il Psg che non gioca da un po', una tra Real e City, il Bayern. Tutto resta aperto".
In Europa League invece come vede Inter e Roma?
"L'Inter la posso vedere più competitiva rispetto ai giallorossi. La squadra di Conte sta facendo bene, poteva aspirare a qualcosa in più in Champions ma in Europa League potranno dire la loro. La Roma ha una marea di problema ma anche in questa competizione con partite secche può succedere di tutto e poi io faccio il tifo per loro dunque mi auguro possano essere protagonisti".
Roma e Torino sono state le due parentesi più importanti in carriera, entrambe stanno faticando. Che idea si è fatto di granata e giallorossi?
"Non solo loro sono in difficoltà anche le genovesi, la Fiorentina, l'Udinese stanno patendo. Poi ci sono realtà come Parma, Cagliari e Verona che stanno facendo qualcosa di meraviglioso, questo è un aspetto positivo per il calcio italiano dato che dimostra come non ci siano mai gare scontate a nessun livello".
Il suo video di ieri è diventato virale, il messaggio è arrivato chiaro e ha ricevuto molti consensi:
"Quello che volevo dire è che c'è di peggio nella vita, il messaggio che ho voluto dare io è che nella vita ci sono persone in difficoltà che baratterebbero volentieri la loro situazione con quella dei calciatori "costretti" a giocare a calcio a temperature elevate".
Confermerebbe Sarri alla guida della Juventus nella prossima stagione?
"Sarri dipende dai risultati, bisogna vedere cosa farà la Juventus in Champions, penso che se vince solo il campionato sarebbe un'annata fallimentare. Se mai vincesse quella benedetta Champions League, invece, lo beatificherebbero i tifosi. La Coppa campioni era ed è l'obiettivo primario, tutto il resto è secondario e terziario. I tifosi bianconeri vogliono vincere la Champions e credo che lascerebbero volentieri il campionato alla Lazio con la consapevolezza di poter vincere la coppa. Allegri stesso ha raggiunto due volte la finale e perso due volte...non è facile vincerla ma la Juventus deve farlo".
L'Inter ci ha guadagnato con Lukaku al posto di Icardi?
"A conti fatti assolutamente sì da un punto di vista ambientale di gol e di punti. L'Inter ha un allenatore serio, una società forte e l'unico rammarico è l'uscita anticipata dalla Champions. Il tifoso nerazzurro vuole vincere e se anche quest'anno non vincesse nulla sarebbe una stagione deludente, ma ancora c'è l'Europa League, aspettiamo dunque".
Si può dire che la sconfitta nella finale di Coppa dei campioni contro il Liverpool sia la più grande delusione della sua carriera?
"Certo, è una delle ferite aperte che uno si porta dietro personalmente. Nella carriera di un calciatore ci sono momenti positivi e negativi, mi spiace per quella finale persa ma più che per me per società e i tifosi. Sarebbe stato qualcosa di storico se pensiamo che la Roma non ha più fatto una finale..."
Ci racconta un aneddoto particolare al termine di quella maledetta finale per i colori giallorossi?
"Dopo la finale eravamo tutti dispiaciuti, per vincere quella coppa ci vuole tanta bravura ma anche tanta fortuna e poi ce la siamo giocata ai rigori.
Noi eravamo stanchi e giocatori come Cerezo e Pruzzo che dovevano essere rigoristi non erano più della partita e dunque cambiarono un po' i piani. Nessun aneddoto particolare, nello spogliatoio eravamo tutti amareggiati e dispiaciuti per una vittoria che ci avrebbe fatto entrare nella storia".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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