Olanda-Spagna 5-1, pokerissimo orange per una rivincita attesa 4 anni

Al vantaggio iniziale di Xabi Alonso su rigore al 44’, replicano nella ripresa gli olandesi con le doppiette di van Persie e di Robben ed il gol di de Vrij

Olanda-Spagna 5-1, pokerissimo orange per una rivincita attesa 4 anni

Esattamente dopo 1433 giorni dalla finale di Johannesburg, che consacrò le Furie Rosse Campioni del Mondo, Olanda e Spagna si rincontrano per la prima gara del gruppo B.
Di allora ancora negli occhi l'occasionissima sciupata da Robben a tu per tu con Casillas o la girata di Iniesta a 4 minuti dai rigori per il vantaggio definitivo; la memoria della gioia degli Spagnoli o le lacrime degli sconfitti.

Di acqua, però, da quel giorno ne è passata parecchia, soprattutto, in casa orange, dove, ad esempio, in panchina ora siede Louis Van Gaal, vecchio volpone dell'Ajax degli anni 90' di Davids e Kluivert. Stravolta la difesa con i giovani De Vrji, elemento da settimane nel mirino laziale, Janmaat esterno basso dalla corsa fluida vicino al Napoli o Blind, figlio del carismatico capitano nell'Ajax dell'ultima Champions. Poi Vlaar e Martins Indi nella difesa a 5 che l'Olanda schiera per l'occasione. Tante facce nuove, ma anche 4 dei protagonisti di quella finale con De Jong (la cui immagine del calcio a Xabi Alonso rimane nella memoria di molti) Sneijdeer, Robben e Van Persie.
Molto simile, al contrario, la Spagna che rispetto alla formazione del 2010 annovera un Puyol in meno e al posto del modulo che contemplava il “falso nueve” in questa edizione il centravanti ce l'ha eccome, schierando il recuperato Diego Costa, quale unico terminale offensivo. Dietro cambia veramente poco con Casillas tra i pali, a caccia del record d'imbattibilità del nostro Zenga e il solito asse centrale composta da Piquè e Ramos.
Nella vigilia del match Robben si è affrettato a sottolineare come anche in caso di vittoria l'Olanda non cancellerebbe quella amarezza, ma c'è da scommettere che se potesse scegliere il folletto del Bayern sarebbe ben lieto di partire con una vittoria che porrebbe gli Spagnoli nella scomoda posizione di incontrare, nella seconda gara, il Cile di Vidal e Sanchez con la necessità di dover assolutamente vincere.

Pronti via e tutto da copione, tiki taka della Spagna e Olanda aggressiva a pungere di rimessa, come al 9' quando su imbucata centrale, complice una difesa iberica colpevolmente troppo alta, Sneeijder spara su Casillas. Replica la Spagna prima con un tiraccio da fuori, poi con Diego Costa che conclude defilato quando avrebbe fatto meglio ad appoggiare al centro. Partita a scacchi, come ci si attendeva, con la difesa olandese, seppure con una età media di soli 23 anni (se non consideriamo il 29enne Vlaar) che mostra una buona personalità e predisposizione alla costruzione.
Al 25', però, solita verticalizzazione spagnola con Diego Costa che, sul recupero di De Vrij, viene toccato e non fa molto per rimanere in piedi. Rigore netto fischiato da Rizzoli che Xabi Alonso trasforma alla sinistra di Cillesen. Spagna in controllo ma Orange pericolosi su un bel traversone di Blind su cui un opaco Van Persie è ancora in ritardo. Giusto il tempo di vedere Silva vanificare un buco difensivo orange sprecando da solo davanti al portiere olandese che, capovolgimento di fronte, sempre su un'amensia difensiva, Van Persie si fa perdonare l'abulia iniziale trovando un pareggio da incorniciare. Lancio lungo di Blind, Piquè e Ramos si guardano e in volo òa punta dello United
beffa Casillas con un colpo di testa a palombella dal limite dall'area.

Si ricomincia con gli stessi 22 in campo. Solito fraseggio spagnolo, ma l'Olanda se la gioca a viso aperto e dopo 8 minuti della ripresa, buonissimo giro di palla e la Nazionale di van Gaal trova il raddoppio. Sul lancio centrale, delizioso stop di Robben che aggira Piquè e batte Casillas. Furie Rosse senza Puyol e si vede, per la squadra di Del Bosque in 53 minuti tanti goals subiti quanto nelle 7 gare del Mondiale precedente. Ora di gioco e l'Olanda, sulle ali dell'entusiamo, sfiora il tris. Percussione centrale di Robben che spacca in due la difesa iberica, pallone che arriva a Van Persie che defilato centra la traversa a Casillas battuto. Tris rinviato di una manciata di minuti, quando su calcio di punizione dalla sinistra, il portiere madrilista, ostacolato da Van Persie, esce male e De Vrij sul secondo palo appoggia in rete. Reazione d'orgoglio iberica che si esaurisce in una rete annullata giustamente a Silva, ma la Spagna non c'è e lo si capisce ancor più chiaramente quando, su un innocuo retropassaggio, il portiere spagnolo regala la palla a Van Persie per la quarta rete. Finita? Non ancora, cambi spagnoli inutili, con Pedro e Torres che non combinano un granché, verticalizzazione per Robben che, in campo aperto, semina Segio Ramos e, aggirato Casillas, trova la quinta rete.

Il tempo di vedere gli Olandesi sfiorare ancora un paio di reti e si arriva al triplice fischio. Per la vendetta basta così...

Spagna attesa mercoledì con il Cile già da una gara da dentro e fuori, mentre la banda Van Gaal se doveva mandare un segnale, stasera l'ha inviato bello forte.

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