Cresce l'attesa per l'esordio azzurro, ma per il momento tutti gli occhi sono fissi all'Estádio Castelão di Fortaleza, dove il Gruppo D apre i battenti con l'incontro Uruguay e Costa Rica. Massima attenzione per lo staff di Prandelli nei riguardi del match d'esordio per quelli che molti ritengono la prima insidia degli Azzurri, quell'Uruguay che, a ranghi completi, con la coppia Suarez-Cavani, rappresenta uno degli attacchi più insidiosi del Pianeta.
Pronostici tutti per gli uomini di Tabarez, ultimi vincitori della Coppa America in Argentina nel 2011 e 7° nel ranking Fifa, ben 21 posizioni in più degli avversari di stasera. Anche lato precedenti non sembra esserci gara, con l'Uruguay mai sconfitto dal Costa Rica negli 8 precedenti, con 6 vittorie e 2 pareggi. Di contro il Costa Rica, alla sua quarta partecipazione Mondiale, è reduce da 4 sconfitte consecutive alla rassegna iridata
In attesa del rientro del Pistolero, Tabarez abbandona il consueto 4-4-2 per schierare un undici più offensivo, con l'inserimento di Stuani, accanto a Cavani e Forlan. In mezzo al campo Gargano ha la meglio su un Perez deludente con il suo Bologna, mentre Caceres è ancora preferito a Fucile. Prudente, al contrario, l'atteggiamento del Costa Rica che Jorge Luis Pinto schiera a 5 dietro, con il solo Canbell stabilmente davanti.
Parte la gara e chi si attende un Uruguay che faccia di un solo boccone gli avversari rimane deluso. Anzi è il Costa Rica a mostrarsi più intraprendente, evidenziando una grande aggressività e discrete doti di palleggio, pur segnalandosi solo per una serie di traversoni. Lentamente la squadra di Tabarez esce fuori, sfruttando una serie di calci piazzati. Su uno arriva la rete annullata giustamente al centrale dell'Atletico Godin, un minuto dopo è Cavani, a seguito di un altro tiro da fermo, a ricevere il pallone e sparacchiare, in scarsa coordinazione, fuori. E sempre su calcio piazzato arriva la rete dell'Uruguay, su punizione dalla trequarti Forlan centra e Lugano viene ostacolato in maniera palese dal suo controllore. Rigore e il Matador trasforma di potenza sulla destra di Navas che pure aveva intuito.
Il Costa Rica, dopo un iniziale sbandamento, si fa vivo dalle parti di Muslera con una sassata di Campbell dai 30 metri che fa la barba al montante. Mezz'ora e su una mischia e Gonzalez a sfiorare il pareggio con i difensori celesti costretti in corner. Uruguay sotto ritmo e Ticos che continuano a farsi preferire, pur senza creare grandi occasioni, giocandosi il match a viso aperto ed esibendo un Campbell pronto a palcoscenici più prestigiosi di quello greco.
Buona Costa Rica, quindi, alla quale però difetta un po' di qualità, quella che, invece, in alcuni suoli elementi ha da vendere la squadra di Tabarez, come dimostra Forlan al 45', il cui tiro deviato costringe Navas ad un grandissimo intervento, inarcandosi per evitare l'autorete. Ultima azione da registrare e squadre negli spogliatoi sull'1-0 iniziale.
Squadre che rientrano dagli spogliatoi senza nessun cambio, ma sin dai primi istanti appare evidente come sia intenzione di Jorge Luis Pinto lasciare meno solo Campbell in avanti. E' i frutti si vedono, anche se su calcio piazzato, con Duarte che sbuca sul secondo palo costringendo Muslera ad una respinta da corta distanza, con il difensore incapace di realizzare in tap-in sulla respinta dell'ex laziale. Uruguay troppo passivo e Costa Rica che trova il meritato pareggio al 55'. Fuga di Gamboa sulla destra bravissimo a centrare dal fondo, a Lugano non riesce l'intervento e per Campbell, lasciato solissimo in area e un gioco da ragazzi battere Muslera. Neppure il tempo per metabolizzare il pareggio per gli Uruguaiani che si trovano sotto: nuova battuta di Bolaños , schema di qualche minuto prima, ma stavolta Duarte infila Muslera di testa sul palo lontano. Neppure “Clamoroso al cibali”, poichè il risultato appare come la diretta conseguenza di quanto visto stasera, come dimostra ancora Campbell, stasera un "ira di Dio", capace di azzardare una conclusione a giro da distanza siderale che sfiora il sette. Se questo è Campbell difficile che il Francese Giroud, centravanti legnoso dell'Arsenal mantenga ancora per molto il posto negli 11dei Gunners E l'Uruguay? Gli uomini di Tabarez appaiono abulici, con scarse idee e sorretti da una condizione fisica assolutamente preoccupante. Neppure gli ingressi di Lodeiro e del laziale Gonzalez, producono grandi frutti se non un colpo di testa di Cavani che impegna Navas. Neppure l'ingresso di Hernandez cambia qualcosa, mentre cambia eccome l'ingresso di Ureña, che subentrato a Ruiz, alla prima palla, sull'ennesima invenzione di Cambell batte Muslera in uscita. Non succede più nulla se non un espulsione che Maxi Pereira si guadagna in rispetto alla caliente scuola uruguagia, con il Costa Rica che vince meritatamente.
538em;">In attesa del match degli Azzurri, quindi, bicchiere mezzo pieno per Prandelli: questo Uruguay, almeno quello di stasera, fa molto meno paura; di contro per chi non conosceva questo Costa Rica, ora c'è da riconsiderare, e di molto, la pericolosità dei Ticos.
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