Da Berlino a Parigi, due capitali nel destino di Gigi e Gigio. Con la Francia sempre di mezzo. All'Olympiastadion nel 2006 Buffon ha alzato la Coppa del Mondo con la Nazionale di Lippi, 18 anni dopo Donnarumma ha invece salutato prematuramente l'Europeo con quella di Spalletti, di cui Buffon era capodelegazione, pur risultando il migliore dei suoi. Col Psg l'ex portiere della Juve ha giocato un solo anno alternandosi con Areola vincendo Ligue 1 e Supercoppa; l'ex estremo difensore milanista vivrà la sua quarta stagione con i rouge-et-bleu (e già sei titoli nazionali in bacheca) con la sicurezza di essere titolare inamovibile ma di fatto l'ultima stella delle collezione di figurine allestita dagli emiri. Domani sera la sfida ai Galletti, la più complicata possibile per aprire il nuovo ciclo, ben più della classica trappola settembrina per Spalletti e Gravina.
Dopo la disfatta con la Svizzera, sono stati proprio Gigi e Gigio a mettere la faccia insieme al Ct. «Chiedo scusa ai tifosi, ora inizieremo a lavorare con cuore e testa per prepararci al meglio al cammino verso il Mondiale», così Donnarumma. Una promessa che vuole mantenere da capitano già dalla sfida «casalinga» nella tana del Psg. E contro il suo ex compagno Mbappé.
Buffon aveva addirittura avuto la tentazione di lasciare il nuovo ruolo in azzurro dopo appena nove mesi, tanta era l'amarezza per il deludente risultato a Euro 2024. «Non siamo riusciti a decollare come ci aspettavamo e speravamo. Mondiale? È il minimo sindacale, quello è l'obiettivo. È chiaro che si devono fare dei passi avanti, degli step convincenti, non andare a singhiozzo», il messaggio lanciato dal totem 24 ore dopo il ko con la Svizzera. Nel frattempo non ha lasciato, anzi la Figc lo ha promosso ds dopo il diploma ottenuto a Coverciano nel febbraio scorso. Nello specifico è incaricato a tenere i rapporti con i club, anche per le Under azzurre, e con i calciatori nel giro della Nazionale, oltre a mostrarsi sempre più nello spogliatoio come il punti di riferimento del Ct. «Nel primo giorno ha fatto un discorso intenso al gruppo, toccando corde emotive», così Spalletti. Il senso di quel discorso lo ha poi spiegato a Raisport lo stesso Buffon: «Non dovremo mai essere una squadra inerme».
Tra i più attenti alle parole di Gigi proprio il suo successore tra i pali azzurri («da lui ho imparato tutto», disse nel 2023: il passaggio di consegne in azzurro avvenne sette anni e mezzo fa all'Amsterdam Arena, casa abituale dell'Ajax, quando Donnarumma - già lanciato dall'indimenticato Sinisa Mihajlovic nella porta del Milan - partì per la prima volta titolare a 18 anni e un mese. Il ventennio di Buffon stava per finire, purtroppo non in gloria con le lacrime di San Siro e quel Mondiale perso ai playoff.
Buffon si consolò regalandosi un anno «sabbatico» al Psg prima di fare ritorno alla Juve e poi al Parma in B dove diede il suo addio al calcio per dedicarsi al lavoro di campo ma da dirigente.
In attesa delle nozze con Ilaria D'Amico previste a fine mese. Donnarumma taglia il traguardo delle 67 presenze, mai come ora la sua titolarità nell'Italia e nel club non è in discussione. È lui il leader di un gruppo a caccia dei nuovi Chiellini...
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