I 100 giorni del Milan da campione d'Italia. Ma il piano derby salta

Gli infortuni di Origi e Rebic rinviano il turnover: straordinari per gli attaccanti

I 100 giorni del Milan da campione d'Italia. Ma il piano derby salta

Se Atene piange, Sparta non ride. Capita nel derby di Milano di sabato prossimo che nasce sotto il segno degli accidenti. Se Inzaghi ha probabilmente perso Lukaku, Pioli deve improvvisamente restare privo stasera a Reggio Emilia di Rebic e Origi, due pedine fondamentali per dare il cambio a Leao e Giroud riservandoli freschi per il derby del 3 settembre. Il croato bloccato da un acciacco alla schiena che ritorna di frequente, il belga invece fermato per precauzione da una infiammazione misteriosa (non specificata dallo staff sanitario): entrambi in panchina sabato col Bologna, si ritrovano fuori dalla lista dei convocati. Per Pioli le scelte si complicano perché sarà costretto a imporre gli straordinari a più di uno dei titolarissimi. Già perché specie in attacco non resistono altre alternative. Ibra, reduce da un controllo post operatorio, continua a lavorare per recuperare con appuntamento a gennaio 2023. E nella rosa a disposizione, dove è entrato ufficialmente da ieri Thiaw, tedesco dell'under 21, provenienza Schalke 04 raggiunto oggi dal centrocampista belga classe 2002 Aster Vranckx (provenienza Wolfsburg), non ci sono sostituiti nel ruolo se non con qualche invenzione dell'ultima ora.

Dalla sera del 22 maggio son passati soltanto 100 giorni, eppure molti profili di Sassuolo e Milan sono cambiati nel solco della continuità del modello Elliott da un canto e del proficuo incasso da cessioni (Scamacca e Raspadori) per il conto corrente di Carnevali, ad del club della famiglia Squinzi. Testimonianza plastica del fatto che a casa Milan, pur in presenza del cambio di proprietà tra Elliott e RedBird, non cambierà affatto la formula del calcio sostenibile. Gazidis ne è diventato in qualche modo il garante con una lunga intervista durante la quale ha dedicato giudizi entusiasti per Pioli, fatto i complimenti al lavoro di Maldini-Massara e Moncada, cestinando le voci di dissidio personale con il capo dell'area sportiva («posso dire che ho assunto tre volte Paolo, l'ultima volta offrendo il mio giudizio positivo al nuovo azionista»). Se i cambi previsti da Pioli sabato notte, dopo aver domato il Bologna, sono diventati inapplicabili, possono tornare utili altri ritocchi allo schieramento nel solco dei nuovi parametri di questa stagione stressante che prepara 7 sfide in 21 giorni.

Kjaer, Pobega, Diaz e Saelemaekers sono designati nell'occasione per far capire se davvero il Milan anche quest'anno può contare su un identico contributo. Capitò nel torneo passato con l'emergenza infortuni del girone d'andata, una conferma diventerebbe preziosa premessa per il derby.

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