L'uomo che ha vissuto tre volte compie 50 anni. Andre Agassi è il kid biondo e jeans di Las Vegas, il campione depresso e detestato, l'eroe che ha saputo risorgere e farsi amare. Ha odiato il tennis ma l'ha fatto anche grande, lo ha lasciato in lacrime dopo aver vinto 8 Slam ma non è stato troppo rimpianto. È fuggito dal padre padrone per ritrovarsi nelle braccia di Steffi Graf, quella che anche per lui è la padrona di casa. Ha aperto un college per i ragazzi sfortunati e si è aperto in un libro bellissimo, Open, scritto da un premio Pulitzer, che ha lasciato anche macerie. Perché nessuno gli perdona la confessione di aver preso pasticche, nel 1997, per uscire dal suo momento buio, con una sorella e una mamma malate di tumore e un matrimonio con Brooke Shield andato in frantumi. Oggi Andre Agassi sta vivendo un'altra vita, probabilmente la quarta e la più serena, dopo aver detto quel giorni di Wimbledon 2006 che «ritirarsi è come prepararsi alla morte». Di lui hanno detto quello che leggete di seguito, ma è comunque è arrivato il giorno di dimenticarsi di essere un eroe che divide. E di festeggiare per essere diventato un uomo.
Marcelo Rios (ex n.1 al mondo): «Lo hanno beccato quattro volte, l'Atp lo ha coperto perché era Agassi. E altrimenti il tennis avrebbe fatto una brutta fine».
Roger Federer: «Agassi dice di odiare il tennis, eppure ha giocato per circa 20 anni. Non credo a tutto quello che c'è in quel libro».
Bogdan Obradovich (ex capitano Serbia): «Agassi non ha fatto niente per Djokovic: è stato Novak a fare di lui un coach. Ma non aveva niente da insegnargli».
Mike Agassi (l'odiato padre): «Sono stato un tiranno? Sì. Sono stato duro e severo? Sì. Ma era solo un ragazzino e in garage si è ritrovato 25 macchine, tra Ferrari, Porsche, Corvette. E noi padri non possiamo competere con i soldi».
Pete Sampras (il grande rivale): «Il libro? So che ad Andre piace spingersi al limite in tutto quello che fa. Ma noi due pensavo fossimo al di sopra di certe cose».
Boris Becker: «Ha fatto solo male al tennis. Ha vinto alcuni Slam contro di me e ha barato. Un conto aver bevuto birra o fumato uno spinello. Ma la droga...».
Matteo Berrettini: «Ero molto piccolo quando giocava, ma ho sempre ammirato il suo tennis e il suo modo di vestire fuori dagli schemi».
Ivan Lendl: «Era nient'altro che un taglio di capelli e un dritto».
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