Tredici millesimi, questione di millimetri. C'è l'infinitamente piccolo per descrivere lo straordinariamente grande: «Incredibile, è tutto incredibile», esterna Carlos Sainz, euforico per la sua «pole più speciale». Nel paddock, papà Carlos senior ha gli occhi che brillano, mentre sente il figlio dire che «in gara niente è impossibile. Realisticamente, sul passo gara Max è più veloce. Ma daremo tutto», andando oltre quel limite già varcato con un giro perfetto tra Ascari e Parabolica, dove «sapevo di avere un po' di margine, per cui ho attaccato ed è andata bene. La scia di Max? Penso che l'obiettivo per tutte le macchine era avere una macchina davanti e a 5 o 6 secondi di distanza ti dà 1 chilometro orario. E tutti ce l'avevano. Ora pensiamo a partire bene». Accanto a lui, Charles Leclerc rosica il giusto ma fa gioco di squadra ed elogia il «gran lavoro di Carlos». Facendo stereofonia del concetto espresso dal compagno di scuderia: «Il feeling con Monza è incredibile. Ve lo giuro, ragazzi», dice il monegasco ai tifosi aggrappati alle reti metalliche del rettilineo, «sono un po' deluso per il terzo posto, ma prima della qualifica non pensavo di essere così vicino alla pole. E in gara faremo di tutto per avere i primi due posti».
Per i piloti Ferrari, sinonimi per emozioni e aspettative, distinguo per lo stile: «Siamo felici delle prove, ma la stagione finora è stata difficile ed è normale che si parli della Ferrari, proprio perché è la Ferrari», chiude Leclerc. «Se guardo al passo gara, loro sono davanti. Ma sento qualcosa di strano e capiamo quanto conti questo Gp. Non sento pressioni, semmai motivazioni». Che Sainz traduce in «responsabilità. Sì, perché guardando il pubblico, non ho più smesso di avere la pelle d'oca: è fantastico». Il bicchiere è mezzo pieno anche per Verstappen, che oggi cerca la decima vittoria consecutiva, traguardo mai tagliato da altri e che ora condivide a quota 9 con Vettel, guarda caso anche il tedesco su Red Bull. «Siamo molto vicini, abbiamo fatto dei miglioramenti dal venerdì», commenta lucido l'olandese. «Sono felice e fiducioso per il Gp.
Dobbiamo gestire gli pneumatici meglio di loro: in gara i margini sono ristretti, ma noi normalmente siamo veloci. Sappiamo che non sarà facile» accomoda con diplomazia, come se non avesse vinto 11 delle 13 gare stagionali, «ma cercheremo di conquistare il Gp». Più che una promessa, una minaccia.
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