Inter, c'è la big Rom...a

I nerazzurri ritrovano l’ex Lukaku dopo la serata dei fischietti a San Siro. Ora c’è la ThuLa: l’ex amico e gemello argentino è diventato capitano e leader Inzaghi in silenzio e assente perchè squalificato

Inter, c'è la big Rom...a
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Di nuovo a Roma, dove l'Inter quest'anno ha già battuto la Lazio e dove nelle due ultime stagioni ha sempre vinto contro i giallorossi. Si gioca alle 18, orario inusuale per una partitissima, ma necessario per dribblare la notte di Sanremo. L'impero è delle tv. Nel 2024 Inzaghi ha sempre vinto: 4 volte su 4 in campionato e 2 in Arabia Saudita, coppa compresa. L'Inter ha il migliore attacco e la migliore difesa d'Italia, oltreché la migliore differenza reti d'Europa. La giuria popolare ha emesso il verdetto, Inter più forte di tutti, scudetto già vinto e così guai se lo perdesse. Inzaghi lavora e non canta: ieri in silenzio, oggi in tribuna per squalifica, ma tanto la squadra è sempre la stessa e sa bene cosa fare. Gioca l'Inter migliore, il turnover la prossima volta.

All'andata fu la partita dei fischietti: l'intero San Siro pronto a contestare il traditore Lukaku, se esistono ancora i tradimenti nel calcio moderno. L'amore dichiarato con la bocca e le offerte (della Juventus, poi) ascoltate con le orecchie. Le mani per trattare, che restano vuote finché non arriva la chiamata di Mourinho. E così la Roma e quindi oggi di nuovo contro l'Inter e l'ex gemello ed ex amico Lautaro, il più deluso di tutti.

C'era una volta la LuLa: sembrava la coppia perfetta, due anni con Conte, uno più bello dell'altro, la finale di Europa League e lo scudetto. Cos'altro di meglio? Big Rom il leader, Lautaro la spalla, anche se oggi sembra non vero. Intorno a Lukaku ruotava il mondo di Conte: 64 gol in 2 anni, 95 partite. Numeri da fenomeno, ma in quegli anni non si capiva quanto fosse forte Lautaro. Non si poteva vedere. Inter pratica, non bella. Inter forte, ma costruita su un simbolo. E infatti quando gli dicono che venderanno Lukaku, Conte se ne va.

Lautaro è sbocciato campione proprio quando Big Rom è andato al Chelsea, l'estate dello scudetto. Arriva Dzeko e il Toro segna come mai in carriera (25 gol). Il compagno è un altro gigante dell'area di rigore, ma inesorabilmente avviato alla fine della corsa. Inzaghi sposta la centralità dell'Inter dal giocatore al gioco e finalmente accende Lautaro, che ai tempi di Spalletti faceva la riserva di Icardi (ma era giovane e quell'Inter giocava con ununica punta).

Resta da capire cosa sarebbe accaduto l'anno scorso se Lukaku non avesse perso mezza stagione per gl'infortuni o se avesse infilato in porta il maledetto pallone di Istambul, ma ora che va di moda la ThuLa, all'Inter non ci pensa più nessuno. Lautaro ha trovato in Thuram il terzo gemello in tre anni e l'intesa li esalta in coppia, spingendoli là dove non erano mai arrivati.

Già 19 gol in 20 partite di campionato per il Toro, che ha superato Vieri (123 gol nell'Inter) e raggiunto Icardi (a 124) nelle gerarchie della storia nerazzurra. Contro la Juventus è rimasto all'asciutto, ma stasera conta di ricominciare a segnare. Per il contratto, ma soprattutto lo scudetto.

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