Londra-Torino-Baku. Per un giorno la capitale dell'Azerbaigian è stato il vertice dell'inedito triangolo di calciomercato. Per la contemporanea presenza di Andrea Agnelli e Maurizio Sarri in città. Il presidente della Juventus e il candidato più in voga per la panchina bianconera. Agnelli dopo aver partecipato a delle riunioni Uefa, non ha assistito alla finale. Piuttosto ha incontrato il presidente del Chelsea, Bruce Buck, insieme al segretario e al general manager dell'Eca. La Champions del futuro al centro della discussione, non certo Higuain e Sarri, anche se i tifosi sui social si sono scatenati. E non è solo il tam-tam mediatico ad alimentare la pista Guardiola. Infatti dall'Inghilterra rimbalzano ricostruzioni, voci, sussurri che indicano una strada per realizzare il sogno bianconero: Pep in panchina. Un'operazione simile a quella di Cristiano Ronaldo, sponsorizzata da Adidas. E la casa tedesca, «esclusa» dalle finali europee perché non «firma» le maglie di nessuna delle quattro inglesi, tornerebbe così di colpo alla ribalta. La difficoltà resta legata al fatto, che il tecnico catalano è ancora sotto contratto con il Manchester City per altri due anni. E il fatto che Paratici abbia rimandato tutto a dopo le finali europee, tiene un posto sulla panchina bianconera anche per Pochettino e Klopp, più per il primo che per il secondo.
Chi ha posto la parola fine alla sua personale telenovela è l'Inter, che dopo un'attesa lunga oggi comunicherà l'esonero di Spalletti e l'arrivo di Conte in panchina. Di certo la tempestività non è delle migliori, visto il recente lutto che ha colpito il tecnico di Certaldo, ma il dado ormai è tratto. Tanto che l'ex ct della nazionale italiana, ieri, è stato immortalato in una foto assieme ai responsabili media del club e il fratello, Daniele, che ne cura gli interessi. Con sullo sfondo alcune telecamere: probabile che si trattasse delle registrazioni di alcuni contenuti per la presentazione social dell'allenatore.
Ma se metà della Milano calcistica ha le idee chiare, l'altra prosegue nella ricerca della sua identità: dopo gli addii di Leonardo e Gattuso, si attende una risposta da Maldini («Offerta allettante? Sì, tra pochi giorni le cose saranno definite»), il quale, sebbene filtri ottimismo, non ha ancora sciolto le riserve. Una riunione è attesa tra oggi e domani. Poi si comincerà a pensare alla panchina: la prima scelta rimane Inzaghi, il quale deve però liberarsi dalla Lazio. Il preferito di Maldini resta Giampaolo, ma rimane in piedi la candidatura di Sarri, Juve permettendo. Chi non cambierà aria è invece Gasperini, che ha rinnovato il suo accordo con l'Atalanta fino al 2022 con un consistente aumento del proprio ingaggio.
L'altro fronte caldo è quello di Roma: con i no di Gasperini e Conte, i giallorossi si ritrovano a fare la conta dei candidati per un ruolo sulla panchina snobbato da molti. Tra nomi esotici che non trovano conferme (Fonseca, Blanc e Benitez) e altri che appaiono ancora in dubbio (Giampaolo), spunta all'orizzonte la figura di Gattuso. Ipotesi rafforzata dal no arrivato anche da De Zerbi: «Non mi ha chiamato nessun club e a me fa piacere rimanere a Sassuolo», ha tagliato corto il diretto interessato.
Chi rischia di rimanere con il cerino in mano è Mourinho: il quale, ad oggi, non ha ancora ricevuto nessuna offerta ufficiale per la prossima stagione.
Certo il calciomercato deve ancora cominciare, ma il valzer degli allenatori al momento non prevede la danza dello Special One. Ma con Mou in libera circolazione, meglio non fidarsi. Potrebbe essere lui il colpo a sorpresa.
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