Vincere due derby dominandoli, a distanza di pochi giorni l'uno dall'altro, vale a Inzaghi soddisfazione e rimpianto. L'Inter è forte, e si sapeva. Lo era anche l'anno scorso, ma lo scudetto andò al Milan. Lo è quest'anno, eppure il Napoli - pur battuto nello scontro diretto - ha 13 punti in più. I conti non tornano. Inter forte, e di recente anche bella. Più forte di quanto a un certo punto deve avere pensato lo stesso Inzaghi: 4 sconfitte nelle prime 8 giornate di campionato e i 7 giorni arrivati a mezzo stampa.
Il rifugio e il riscatto nella Champions, superando il Barcellona, già allora al comando della Liga e da domenica sera addirittura a +8 sul Madrid di Ancelotti. Perché poi, possiamo prendere in giro Xavi per le cose che ha detto prima e dopo il doppio scontro con l'Inter, ma certo non per il suo lavoro e il rendimento della sua squadra. Averla battuta resterà merito grande quando sarà l'ora nerazzurra del bilancio, con quei conti scudetto destinati un'altra volta a non tornare.
Ed è quindi nelle Coppe che Inzaghi può trovare di nuovo la via del riscatto, alzando asticella e traguardi rispetto alla scorsa stagione. Una coppetta l'ha già vinta, e vale un po' di più anche perché strappata proprio al Milan, e un'altra fa ancora in tempo a vincerla (semifinale con la Juventus e chi vince in finale da netto favorito). Ma è in Champions League che l'Inzaghi-2 può fare il grande salto in avanti, dopo che già l'Inzaghi-1 era riuscito ad arrivare dove prima non Spalletti né Conte. L'ottavo con il Porto non è facile, ma certo è più difficile per i tedeschi. E se l'Inter arrivasse ai quarti, sarebbero altri soldi e altro onore, un passo importante per la credibilità del gruppo. Soddisfazione, e appunto rimpianto.
Inter forte, bella e camaleontica, che sa aspettare se serve per battere il Napoli, ma sa aggredire se c'è il Milan che si arrocca. Nel 2023 male solo con l'Empoli, che resta il punto più basso e difficile da interpretare. Altri rimpianti e già 6 sconfitte in 21 partite. Troppe, e ovviamente i conti non tornano, soprattutto se sovrapposti all'inarrestabile corsa del Napoli.
Nel derby si è rivisto anche Brozovic, ed è recupero importante, anche a costo di alterare l'alchimia che in questi mesi si è creata nel centrocampo nerazzurro. Inzaghi dovrà essere bravo a non rovinare gli equilibri acquisiti. E così in attacco, dove l'Inter ha i suoi giocatori di maggiore classe e importanza. Il talento di Dzeko e la forza di Martinez, il leader nuovo e consacrato dal Mondiale, l'uomo del derby e non solo.
E adesso c'è anche Lukaku, che riconquistata la salute sta poco alla volta tornando utile. Correa s'è stirato e ne avrà per qualche settimana, ma Big Rom è un rinforzo importante in questo scorcio di stagione, chili preziosi per le rotazioni con i due attaccanti titolari.
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