Inter, per ora no turnover. Thuram vola senza ferie...

Inter, per ora no turnover. Thuram vola senza ferie...
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Nelle prime 3 giornate di campionato, Inzaghi ha scelto in partenza sempre gli stessi giocatori, con le uniche eccezioni di Bisseck a Genova (per Pavard, in ritardo di condizione) e di Taremi col Lecce (Lautaro infortunato). Tre formazioni sostanzialmente identiche, con 9 giocatori sempre titolari e altri 2, titolari 2 volte su 3, cioè 31 tasselli sovrapposti alle 33 caselle disponibili: molto più di un dato statistico, la certificazione che oggi per il tecnico, l'Inter migliore resta quella che ha vinto lo scudetto a maggio. Di quella si fida, in quella crede e i risultati gli hanno dato ragione. Ha perso 2 punti a Genova, dove oltre a Sommer ha sbagliato proprio Bisseck, ma poi ha infilato 2 vittorie in 6 giorni a San Siro. Molti dicono che Inzaghi alleni due squadre in una, e in verità sono gli stessi che lo dicevano l'anno scorso, per i quali l'Inter è obbligata a vincere, altrimenti è un fallimento. Ma Inzaghi non allena due Inter o nei fatti dimostra di non crederlo. Ha valide alternative, più o meno una per ruolo e più o meno all'altezza, ma quando a inizio preparazione si è fatto male Taremi, Inzaghi ha telefonato a Thuram, chiedendogli di rientrare in anticipo dalle vacanze perché ci sarebbe stato bisogno di lui, fin dall'avvio di stagione. Perché è vero che Dumfries può sostituire Darmian o Augusto rilevare Dimarco senza che nulla cambi o quasi, ma un conto è quando giocano Lautaro (pur ancora in ritardo) e Thuram, un altro quando toccherà ad Arnautovic e Correa, che infatti Marotta ha cercato inutilmente di piazzare in estate, per accontentare il tecnico con un altro attaccante.

L'avvio di stagione senza la Champions ha consentito a Inzaghi di schierare la sua Inter, quella in cui sono intoccabili il 36enne Acerbi o l'appena più giovane Mkhitaryan, ma dopo la sosta le rotazioni diventeranno indispensabili e con la nuova formula della coppona almeno fino a dicembre non si potranno fare calcoli, riservando all'Europa le seconde scelte, come avvenuto nel girone di un anno fa. E sarà lì che l'altra Inter, quella di Frattesi, Zielinski & company dovrà dimostrarsi all'altezza della squadra che ha vinto lo scudetto.

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