Se il baseball, per i più, è uno sport già complicato, il girone degli azzurri ai Mondiali ha moltiplicato le difficoltà. Anche se poi, per fortuna, l'esito è stato incredibilmente felice. Italia e Olanda sono arrivate all'ultima partita della prima fase partendo da posizioni opposte: gli orange con 2 vittorie e una sconfitta, i nostri con una vittoria e due sconfitte. In mezzo le altre tre squadre (Cuba, Panama e i padroni di casa di Taiwan) tutte a due vittorie e due sconfitte. Una vittoria azzurra avrebbe così reso incredibilmente equilibrato il gruppo, affidando le qualificazioni alla differenza punti. E così è stato, visto che gli azzurri si sono imposti nell'eterno derby con i cugini olandesi per 7-1, andandosi poi a conquistare il passaggio ai quarti di finale come secondi alle spalle di Cuba, che l'Italia aveva sconfitto proprio nella gara di esordio.
Un finale incredibile, con la squadra di Mike Piazza che si è trovata in svantaggio 1-0 per un fuoricampo di Tromp, ma ha saputo reagire con un fenomenale big inning di 6 punti alla quarta ripresa, quando l'Italia, trascinata dal fenomenale Niki Lopez (2 su 3 con un triplo in tutta la partita) e da Dominic Fletcher (californiano con mamma di Siena, che apre la rimonta con un doppio), piazza 6 punti di fila che di fatto stordiscono gli olandesi, incapaci di rimettersi in carreggiata.
E così finisce con un incredibile 7-1 che proietta gli azzurri ai quarti di finale (dove era già approdata nel 2013), grazie alla compattezza di una squadra tenuta insieme dal carisma di Mike Piazza, un ct che ha persino pensato di portarsi in panchina la macchinetta del caffè con tanto di bustine di zucchero per caricare i
suoi tra un inning e l'altro. Adesso dovrà portarsela giovedì anche al Tokyo Dome, dove ci sarà da scalare la montagna rappresentata dal Giappone, vincitore delle prime due edizioni del World Classic nel 2006 e nel 2009.
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