Italrugby, adesso arriva la prova verità

Domani contro la Francia trascinati da Capuozzo e i fratelli Cannone

Italrugby, adesso arriva la prova verità

Per una volta rugby vuol dire fiducia, almeno in azzurro. Ci sono tutta una serie di motivi a cominciare dalla coincidenza con la coppa del mondo. Di solito nell'anno del mondiale le squadre alzano il piede dall'acceleratore mettendo in primo piano tra gli obiettivi di stagione la kermesse iridata. Sul punto l'Italia ha poco da scialare, inserita in un girone proibitivo con gli All Blacks e la Francia padrona di casa. Il Sei nazioni al via oggi (Galles-Irlanda e Inghilterra-Scozia) diventa così l'occasione per confermare quanto di buono gli azzurri hanno mostrato nell'anno appena concluso.

Nel taccuino c'è la prima vittoria esterna conquistata a Cardiff contro il Galles, quella pesantissima contro l'Australia e anche il monologo regalato contro le Samoa. Gli azzurri ora veleggiano al dodicesimo posto nel ranking, a un'incollatura dal Giappone, ultima delle magnifiche 10 del rugby moderno.

Il paradiso è dunque a portata di mano anche se Crowley e i suoi ragazzi affronteranno nell'ordine Francia (domani), Inghilterra e Irlanda nelle prime tre giornate. Seconda, quinta e prima una dietro l'altra per scoprire se le rose fioriranno. Di certo è che il Sei Nazioni 2023 ritrova un pezzo da novanta come Jake Polledri, un portatore d'acqua che per un brutto infortunio ha di fatto marcato visita per tutta la scorsa stagione. Oggi torna in azzurro e troverà una squadra cambiata in profondità. La stella è Ange Capuozzo, passato allo Stade Toulousain e rivelazione assoluta della scorsa stagione.

Ma non è solo lui a dare un'altra dimensione a questa squadra: ci sono i fratelli Cannone, il capitano Lamaro e tanti giovani. È l'approccio della squadra alla partita che è cambiata. Il bilancio degli azzurri nel torneo dice 13 vittorie, 1 pareggio (nel 2006 contro il Galles) e 101 sconfitte. La sindrome della squadra schiacciata nella propria metà campo oggi sembra solo un ricordo. Con il pallone l'Italia sa anche attaccare e le ultime partite lo stanno a dimostrare. Capuozzo ne è convinto: «Noi scendiamo sempre in campo per provare a vincere e per mostrare la miglior versione di noi stessi e sappiamo di poterlo fare in ogni partita». Frasi da vigilia, per carità. Di certo Galles e Scozia sono nel mirino ma solo se si guarda il ranking. Quello che il Sei Nazioni non dice è che dietro a questo gruppo c'è anche un domani con una nazionale under 20 che lo scorso anno ha fatto paura a tutti e che oggi sembra la migliore assicurazione per il futuro. Crowley ha cominciato ad innestare qualche elemento già in prima squadra. Le vittorie della passata stagione oggi mettono la linea verde di Massimo Brunello come un gruppo da cui guardarsi, i classici underdogs.

E c'è poi la femminile anche qui ad una svolta dopo il cambio della guardia alla guida tecnica. Il rugby azzurro oggi non è più candidato ad uscire dal torneo. Ben Morel, ceo del Sei Nazioni ha detto chiaro che non è in programma un allargamento del torneo al Sudafrica.

Il resto è ancora fango e sudore.

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