Juve e Atalanta due viaggi per confermare vizi e virtù

Nulla di nuovo per la Juventus in Russia. Partita dolce, avversario di categoria e censo inferiori, gol ultimo di Kulusevski a significare l'imprevedibilità del gioco e di questo ragazzo svedese alla ricerca del tempo perduto

Juve e Atalanta due viaggi per confermare vizi e virtù

Nulla di nuovo per la Juventus in Russia. Partita dolce, avversario di categoria e censo inferiori, gol ultimo di Kulusevski a significare l'imprevedibilità del gioco e di questo ragazzo svedese alla ricerca del tempo perduto. Qualificazione sistemata in anticipo, nessun gol subìto, ora l'Inter. L'Atalanta ha giocato due partite in una, prima fantastica e poi terribile contro un Manchester United per tre quarti d'ora memoria di una squadra che fu, con l'odore di boicottaggio del gruppo Ronaldo & c contro Solskjaer che non fa mai una piega in panchina. Gli inglesi hanno ribaltato un risultato che sembrava definito per l'autorevolezza dimostrata dal gruppo atalantino. Ma il calcio non concede pause e il fuoriclasse decide sempre il destino di una partita, così è stato con Cristiano. Per la Juventus una trasferta difficile soltanto per il viaggio, la temperatura bassa ha agevolato il recupero di forze, Allegri, alle prese con gli ultimi pettegolezzi famigliari, ha cambiato ancora la formazione, lo ha premiato McKennie per il lavoro svolto ma non per la finalizzazione dello stesso. Per il resto molto movimento ma a ritmo lento, nell'attesa di Dybala. Rivisto De Ligt energico come sa e deve essere, anche se a Torino rischiano di dovervi rinunciare per motivi di cassa, non grandissime sofferenze in difesa. L'Atalanta si è persa nelle proprie paure, ha dominato il primo tempo, ha realizzato due gol, ha sciolto le presunzioni degli inglesi ma, nella ripresa, è scomparsa dal teatro dell'Old Trafford, consentendo allo United di risalire, riprendersi. C'è da dire che la squadra aveva denunciato distrazioni preoccupanti nella fase di copertura ma, per fortuna di Gasperini, la coppia Ronaldo e Rashford avevano bruciato situazioni favorevolissime.

L'assedio finale ha fatto sbandare troppo il gruppo bergamasco e qui si sono visti i limiti caratteriali che non hanno mai permesso all'Atalanta di crescere definitivamente. Il gol di Cristiano, uno dei suoi mille dopo una serata vuota di tutto, l'ha punita ma non per caso.

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