Juve, non è di rigore la Champions a 5 stelle

I bianconeri si salvano in Sardegna e nonostante il posto in più non blindano l'ex coppa Campioni

Juve, non è di rigore la Champions a 5 stelle
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Dal 2-2 imposto all'Inter in trasferta e in rimonta, al 2-2 subìto in casa dalla Juventus: la salvezza del Cagliari passa attraverso due risultati di grande prestigio, ma stavolta per Ranieri è altrettanto grande il rimpianto. In vantaggio di 2 gol, subisce il pari a pochi minuti dalla fine, su autorete. Il Cagliari allunga la serie positiva: 14 punti in 8 partite. Avesse vinto, la salvezza sarebbe stata in banca, ma giocando in questo modo è destinata presto ad arrivare.

Allegri e la sua Juventus buttano via un tempo, reagiscono, ma portano a casa un misero punto, il 12esimo nelle ultime 12 partite. Chiudono all'attacco, trascinati dal gioiellino Yildiz, uno che dà l'impressione di dover giocare sempre e non a caso è un suo pallone a indurre Dossena alla deviazione fatale. Giuntoli resta vago sul futuro di Allegri («a fine stagione faremo le valutazioni, quando avremo più chiari il nostro budget e le competizioni che disputeremo»), un po' meno sul mercato («dobbiamo risanare i conti, ma ce la faremo»). I 5 posti nella prossima Champions, cioè la certezza di tornare a giocarla, forse tolgono qualcosa alla partenza della Juventus, o forse no, forse la musica è la stessa di sempre quest'anno, con un coro spesso parecchio stonato.

Non inganni il tabellino. I gol del Cagliari sono 2 rigori, battuti nello stesso modo da due giocatori diversi, Gaetano e Yerry Mina. E nemmeno le statistiche che già all'intervallo danno la Juventus padrona del possesso palla (69%, alla fine sarà addirittura 74%). Perché il Cagliari gioca un grande primo tempo e dopo 5 minuti ha già messo insieme 3 palle-gol. Più intensità, più ritmo, soprattutto più idee, la squadra di Ranieri gioca il pallone con pochi tocchi e grande velocità, mentre la Juventus lo porta a spasso a 5 all'ora. E va in affanno anche sui calci d'angolo. Sul colpo di testa di Dossena, il mano di Bremer lo vede il Var. Il diavolo di Ranieri è Luvumbo, già brillante contro l'Inter. L'angolano ha gamba e fisico, e sa essere devastante in contropiede. Sfugge a Gatti e Szczesny deve stenderlo per impedirgli di segnare. Secondo rigore e secondo gol in 5 minuti.

Ribaltone di Allegri in avvio di ripresa, cambia solo un uomo (il deludentissimo Alcaraz per la stellina Yildiz), ma soprattutto cambia modulo, con Chiesa finalmente sulla fascia, Cambiaso a destra e Weah terzino nella linea difensiva, che passa a 4.

La Juventus trova il gol dell'1-2 con una bella punizione di Vlahovic, favorita dalla maldestra barriera sarda, quindi Allegri si gioca tutto quello che ha (prima McKennie, poi Milik sommato a Vlahovic, Chiesa e Yildiz) ma il gol del pari glielo segna il Cagliari.

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