
Qualcuno sogna. Altri preferiscono tenere i piedi per terra. Yildiz, per esempio, non dice di no all'idea di poter lottare per lo scudetto adesso che la vetta della classifica dista soltanto sei punti; Thiago Motta invece non si spinge più in là della partita contro l'Atalanta di domenica sera, ancora allo Stadium. Quanto ai tifosi, vivono una realtà paradossale: fino a due pomeriggi fa depressi e sconsolati dopo le eliminazioni da Champions e Coppa Italia - ce l'avevano con l'intero mondo bianconero, dalla proprietà alla dirigenza fino all'allenatore e ai giocatori. Poi però è arrivato il successo contro il Verona e lo Stadium si è ricompattato al fianco della squadra: una vittoria arrivata al termine di una prestazione più che decorosa, facilitata anche dalla pochezza degli ospiti, ha fatto sì che la Juve sia tornata in lizza per il tricolore e che adesso possa immaginare una clamorosa rimonta nelle undici partite che restano da giocare.
Sognare o rimanere desti, allora? Un po' entrambe le cose, pur se il fatto di avere tre squadre davanti rende abbastanza improbabile una rimonta che porti allo scudetto. Detto questo, è indubbio che si debba procedere un passo per volta: domenica sera, contro la squadra di Gasperini, i bianconeri avranno intanto la possibilità vincendo di affiancare i bergamaschi al terzo posto. Il resto, eventualmente, si vedrà strada facendo tenendo presente che Locatelli e compagni hanno già giocato il match di ritorno sia contro l'Inter che contro il Napoli. Va da sé che un'eventuale sesta vittoria di fila azzererebbe i mugugni dell'ambiente e rilancerebbe alla grande le ambizioni della truppa di Thiago Motta, a quel punto con la testa sgombra da cattivi pensieri e un appetito che crescerebbe a dismisura. Almeno in campionato, insomma, tutto è ancora in gioco e tutto è ancora possibile, fermo restando che l'obiettivo numero uno rimane l'accesso alla prossima Champions League: lo pretendono i conti societari in miglioramento nell'ultima semestrale, al punto da avere fatto registrare un utile di 16,9 milioni e lo pretende anche la previsione di bilancio fatta nei mesi scorsi.
Del resto si conosce ormai da anni l'importanza della Champions intesa come gallina dalle uova d'oro: anche in un'edizione fallimentare come quella di quest'anno, senza avere raggiunto gli ottavi di finale che erano stati messi in preventivo, la Signora ha incassato di soli premi Uefa 63 milioni, cui vanno aggiunti i proventi da botteghino. Ecco perché fallire il traguardo del quarto posto complicherebbe non poco la solidità economica della società e, con essa, la possibilità di agire sul mercato da protagonista.
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