La terza vittoria di fila della Juventus in campionato arriva in maniera meno risicata del solito: 2-0 sul campo dello Spezia, settimo posto momentaneamente agganciato e tanti saluti alle polemiche sul corto muso. Nove punti per un primo mini-obiettivo, per dirla con Allegri, aspettando giovedì il ritorno di Europa League contro il Nantes e il derby: se è vero che Perin è stato tra i migliori in campo, lo è anche il fatto che i bianconeri hanno saputo soffrire rimanendo compatti e chiudendo i conti con Di Maria, arrivato dalla panchina.
Allegri torna al 3-5-2 piazzando Kean al fianco di Vlahovic e rilanciando Paredes, confermatosi però strada facendo una palla al piede. La coppia Spalla-Lorieri, in attesa dell'arrivo di Semplici, inventa invece un 4-2-3-1 che sorprende quasi i bianconeri. I padroni di casa iniziano il match senza paure, presentandosi più volte sulla trequarti. Occasioni da gol clamorose non ce ne sono, ma davanti a Perin arriva comunque qualche palla velenosa. Locatelli, ammonito dopo venti secondi (salterà il Toro), non riesce a prendere la squadra per mano come altre volte, ma è comunque la Signora a passare in vantaggio dopo che lo Spezia aveva dovuto rinunciare al portiere Dragowski (infortunato) ricorrendo al 40enne Marchetti, ultima presenza in serie A il 15 maggio 2021 con la maglia del Genoa: la fuga di Kostic sulla sinistra è vincente, il tocco sporco di Kean altrettanto. Risultato: sesto assist in campionato per il serbo, quinto gol per il ragazzo di Vercelli. Juve avanti quasi con il minimo sforzo, dopo un colpo di testa pericoloso di Danilo su azione d'angolo e una conclusione dal limite dello stesso Kostic. E comunque lo Spezia (inizialmente senza il suo capocannoniere Nzola) non si demoralizza nemmeno dopo essere andato sotto nel punteggio: Shomurodov è sgusciante e un paio di suoi colpi di testa impensieriscono Perin al pari di un cross di Verde dalla destra che non trova però nessuno pronto a deviarlo in rete.
Un immediato colpo di testa di Kean a inizio ripresa illude la Juve, prima che cominci un vero e proprio assedio dei padroni di casa: Reca, sulla sinistra, è un treno che pare non conoscere ostacoli, Shomurodov punge e Allegri dopo avere arruolato De Sciglio e Fagioli nell'intervallo - ricorre anche a Di Maria per aiutare i suoi a ripartire.
Dall'altro lato si rivede Nzola, ma è proprio il Fideo a chiudere i conti: sberla di sinistro da venti e passa metri, Marchetti lento e partita praticamente in ghiaccio. I successivi tentativi di Gyasi e Nikolau sbattono contro Perin: almeno in Italia, la Juve è ripartita. In attesa di fare altrettanto in Europa League, con Di Maria e Chiesa (ieri assente) in campo dal primo minuto.
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