Davide Astori poteva essere salvato? Qualcuno avrebbe dovuto accorgersi di quella malattia, che lo scorso 4 marzo lo ha ucciso, in una camera d'albergo di Udine?
Sono questi i quesiti cui vorrebbe rispondere il procuratore di Firenze Giuseppe Creazzo. Per questo, il pm ha chiesto il parere di Domenico Corrado, dell'univerità di Padova, il massimo esperto mondiale della malattia al cuore che ha colpito Astori. Era stata una accellerazione dei battiti dovuta a cardiomiopatia aritmogena ad uccidere il capitano della Fiorentina, la stessa malattia che aveva ucciso antri giocatori sul campo, da Morosini e Puerta a Dell'Aglio, nuotatore 24enne, stroncato lo scorso agosto durante un allenamento in palestra.
Il documento del professor Corrado parla di una malattia silenziosa e invisibile, che si nasconde ai medici e che può colpire in qualsiasi momento, con esito fatale. Sembra infatti che non fosse emersa alcuna anomalia dagli screening sul calciatore, cui veniva sottoposto una volta all'anno, come riporta il Corriere della Sera. Nel 20% dei casi, infatti, la patologia non mostra delle chiare tracce.
L'università di Padova è capofila nello studio della cardiomiopatia aritmogena e dalla ricerca è emerso che la causa più frequente nelle morti improvvise degli atleti è proprio questa patologia ereditaria, dato che l'attività sportiva moltiplica per cinque il rischio di morte.
Il killer di Astori sembra scagionare i medici che avevano il
compito di controllare le condizioni di salute del calciatore, ma la perizia non consegna certezze, dato che alcuni aspetti della malattia silenziosa restano ancora oscuri. L'indagine, dunque, è ancora aperta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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