Kimi Raikkonen e il suo nuovo migliore amico Robin

Il pilota finlandese da sempre non fa trasparire emozioni. Ora invece descrive il rapporto con il figlio e come questo lo stia, poco per volta, cambiando

Kimi Raikkonen e il suo nuovo migliore amico Robin

Kimi Raikkonen e quel suo soprannome, Iceman. Il pilota che meno di tutti ha mai fatto trasparire emozioni o che si sia mai sbilanciato in commenti particolarmente accesi. Eppure, o forse proprio per questo, tra i più amati: ora però, sembra stia un po’ cambiando.

La svolta social prima, merito sicuramente della seconda moglie Minttu Virtanen, sempre molto attiva online. Adesso invece il piccolo Robin Raikkonen sta sciogliendo un po’ l’uomo di ghiaccio, con gesti di affetto dichiarazioni impensabili un po’ di tempo fa: l’esultanza del bambino sul podio di Budapest la scorsa domenica, ne è un esempio.

Intervistato dall’edizione cartacea tedesca Sport Bild, il pilota finlandese ha raccontato la sua esperienza di padre: “La vita inizia veramente quando si diventa genitori perché assume un significato diverso, più completo: la vita privata è sicuramente più stressante, ma contemporaneamente più felice. Robin è arrivato al momento “perché?” e pone così tante domande a cui bisogna dare risposte. È stupefacente realizzare quanto siano innocenti i bambini, quanto sia libera la loro mente. Robin è il mio nuovo migliore amico. Come me è affascinato da macchine e moto: non vuole mai sedersi dietro in macchina, ma sempre davanti. Se io non avessi fatto il pilota avrei sicuramente un lavoro in ambito automobilistico. L’unica certezza è che potrà fare quello che vorrà, non forzerò alcuna sua scelta”.

Interrogato sulla Formula 1, che da tanti anni lo vede protagonista dopo la breve parentesi nei rally, Raikkonen è stato molto netto: “La F1 non è mai stata la mia vita, ho sempre diviso la mia vita da quello che è il mio lavoro. Ai parenti e amici più stretti ho sempre detto di non chiedermi niente a proposito della mia professione perché non avrebbero ottenuto risposte serie. Adesso Robin inizia a notare dei particolari del mio lavoro, ad esempio che guido una macchina rossa. Robin è l’unico che ottiene delle risposte da me sulla F1”.

Chissà se il piccolo Robin seguirà le orme del padre come il giovane Alesi: per ora, sarà interessante capire

qual è il futuro del padre, per il 2019. Kimi ieri nel secondo e ultimo giorno dei test intra-stagionali ha svolto un ottimo lavoro, con oltre 123 giri e il secondo giro veloce. Ora tocca a Maranello decidere il da farsi.

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