L'agente di Montolivo: "Il ritiro dal calcio di Riccardo pagina triste del calcio"

Giovanni Branchini è tornato a parlare del ritiro dal calcio giocato del suo assistito Riccardo Montolivo: "Pagina triste del nostro calcio, per chi l’ha scritta, per chi l’ha subita e per chi ha fatto finta di non vedere"

L'agente di Montolivo: "Il ritiro dal calcio di Riccardo pagina triste del calcio"

Riccardo Montolivo ha detto definitivamente addio al calcio giocato nel novembre del 2019 dopo 16 anni di onorata carriera tra Atalanta, Fiorentina e Milan. Il 35enne di Milano ha iniziato nelle giovanili del club nerazzurro scoperto dallo storico osservatore Mino Favini e dopo un anno in Serie B, nel 2003-2004, si affaccia alla Serie A a 19 anni e con la Dea mette insieme 38 presenze e tre reti e questa sua annata molto positiva fa attivare la Fiorentina dei Della Valle che sferrano l'attacco decisivo per portare il duttile centrocampista in viola.

Montolivo alla Fiorentina cresce come uomo e come calciatore, e in sette stagioni mette insieme 261 presenze condite da 19 reti al suo attivo in tutte le competizioni. Nel 2012, all'età di 27 anni passa a parametro zero al Milan e pian piano si prende i galloni da titolare e in un secondo momento la fascia di capitano. Con i rossoneri vince solo una Supercoppa Italiana con Vincenzo Montella in panchina, gioca 158 presenze e segna 10 reti. Nella stagione passata, però, qualcosa si rompe e Montolivo non scende in campo per nemmeno un minuto in nessuna delle competizioni disputate dal Milan.

Costretto al ritiro?

Montolivo in un'intervista rilasciata al Corriere dello Sport aveva parlato con amarezza del suo ritiro e delle ultime stagioni non positive al Milan culminata con l'ultima da separato in casa: "Ho smesso a 33 anni, giocando l’ultima partita a maggio del 2018, all’Atleti Azzurri d’Italia, dove avevo esordito 16 anni prima. Nell’ultimo anno e mezzo però sono stato messo ai margini, senza mai avere risposte".

L'ex centrocampista della nazionale italiana ha poi concluso: "Non provo alcun rancore, chi mi ha mancato di rispetto e chi ha sbagliato nei miei confronti, farà i conti con la propria coscienza. Non ho mai fatto casino per educazione, sono tollerante ma questa volta hanno esagerato. Non ho parlato ai giornali, volevo che prevalesse sempre l’amore per il Milan. Se avessi fatto la guerra, non mi sarei potuto guardare allo specchio. Mi hanno condannato a smettere, non ho avuto neppure la possibilità di salutare i tifosi dopo sette anni”.

Il suo agente rincara la dose

Oggi, ai microfoni di TMW Radio Giovanni Branchini, storico agente di Montolivo, è tornato a parlare del ritiro di quello che ormai è un suo ex assistito: "Il ritiro di Montolivo credo sia una pagina triste del nostro calcio, per chi l’ha scritta, per chi l’ha subita e per chi ha fatto finta di non vedere.

Il suo addio al calcio è definitivo. Quando uno non gioca da un anno e mezzo, ad una certa età, riprendere è difficile. Ricominciare non sarebbe stato intelligente perché non avrebbe reso secondo i suoi standard".

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