L'Aprilia tra straordinari e ferie saltate. Così vuole essere davvero l'anti Ducati

L'ad Rivola: "Nella pausa di luglio non ci siamo praticamente fermati un giorno"

L'Aprilia tra straordinari e ferie saltate. Così vuole essere davvero l'anti Ducati
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«Abbiamo lavorato tantissimo, siamo convinti di aver fatto un passo in avanti. Aleix Espargaro ha una determinazione incredibile, Maverick Vinales deve solo trovare più stabilità. Noi siamo pronti». Queste le parole del direttore tecnico di Aprilia Racing, Romano Albesiano ad inizio anno. Forti di una stagione, la 2022, in cui la Casa di Noale era stata la grande rivelazione ed aveva lottato per il titolo sino alla fine per poi chiudere terzi nel Campionato Costruttori e quarti in quello piloti, la squadra guidata da Massimo Rivola si era presentata al via come seconda forza dietro la Ducati tornata campione del mondo con Pecco Bagnaia con un obiettivo: migliorarsi e perché no puntare al titolo. La posta in gioco era altissima: una lotta tutta italiana dopo anni di trionfo delle moto giapponesi.

La RS-GP si era migliorata in tutti gli aspetti, motoristico come aerodinamico per una sfida importante. Il 2023 è infatti la prima stagione senza concessioni e dove Aprilia schiera quattro mezzi. «La moto 2023 è sicuramente più veloce della 22, ma per diverse circostanze i risultati non sono arrivati come ci aspettavamo nella prima parte della stagione, vuoi per qualche errore di troppo da parte nostra, vuoi per circostanze esterne», ha sottolineato il dt Albesiano. Vedi il GP d'Argentina. Le due Aprilia ufficiali avevano dominato al venerdì chiudendo primo e secondo e tutto faceva ben pensare, ma la pioggia al sabato ha cambiato totalmente lo scenario. La minima crisi in qualifica è infatti in grado di compromettere Sprint e gara, regola che è stata totalmente sconvolta a Silverstone, dove uno scatenato Aleix Espargaro è andato a vincere partendo dalla quarta fila, un evento incredibile per la MotoGP moderna. «Ci sono giorni, e purtroppo nella mia carriera sono stati pochi, in cui ti senti invincibile. Silverstone era uno di questi», ha urlato al mondo lo spagnolo dopo aver superato Bagnaia all'ultimo giro e tagliato il traguardo per primo su una pista amica come quella inglese. «È solo l'inizio», promette Espargaró, mostrando orgoglioso la scritta Aprilia sul petto, un progetto che ha sposato sin da quando la casa di Noale ha deciso di tornare a correre nella classe regina. «Vincere è bello con qualsiasi moto, ma farlo su un'Aprilia mi dà un orgoglio in più», ha dichiarato fiero.

«Il podio di Assen ci ha dato la forza di continuare a studiare e progredire durante le vacanze di luglio: praticamente non abbiamo fatto ferie» ha spiegato Massimo Rivola, tanto che il primo e due agosto Lorenzo Savadori era in pista a Misano a provare una moto con un telaio tutto in carbonio.

Il premio è arrivato in Inghilterra: vittoria e tre RS-GP nella top 5. Un caso? A Noale sono convinti che non si tratti di una circostanza isolata di un weekend perfetto per moto e pilota. Se Silverstone è infatti favorevole alla RS-GP, forte in accelerazione, per i suoi curvoni veloci, è altrettanto vero che presenta anche tante altre caratteristiche che confermano la velocità della moto che si è dimostrata competitiva su tracciati diversi, compreso Austin, Texas, tradizionalmente ostico.

Nell'attesa che arrivino altre piste amiche come Phillip Island in Australia, o Sepang in Malesia, il vero banco di prova sarà proprio Spielberg, dove si corre il prossimo weekend. Se Aleix, ma anche Maverick faranno bene in Austria, così come Olivera, grande promessa della MotoGP, allora si può pensare ad una seconda parte di stagione da protagonisti.

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