Deciderà la Procura federale se Acerbi va squalificato o meno. Il giudice sportivo ha chiesto un supplemento di indagine e il procuratore Chiné ha subito disposto gl'interrogatori di Acerbi e Juan Jesus. Sarà presumibilmente un processo indiziario, ma può bastare per una pesante condanna. Non serve la pistola fumante per considerarlo colpevole, non serve il video o l'audio in cui il difensore dell'Inter dà del negro al collega brasiliano. Acerbi rischia 10 giornate di squalifica.
E gl'indizi sulla sua colpevolezza ci sono e potrebbero bastare. Juan Jesus non sarebbe andato dall'arbitro a reclamare se nulla fosse accaduto. L'arbitro La Penna (importante anche la sua deposizione, per cui dovrebbe essere ascoltato anche lui da Chiné, così come andranno agli atti tutte le immagini i file audio di arbitri e Var)) non avrebbe chiesto ragione ad Acerbi di quanto successo. Acerbi non si sarebbe scusato, l'ha detto Juan Jesus già a partita finita e lo si vede anche dai filmati, quelli in cui molto goffamente Acerbi pare fare riferimento ai giocatori neri della sua squadra (indica Thuram), probabilmente come a provare che lui non è razzista e in ogni caso non aveva intenzione di esserlo. Di cosa avrebbe dovuto scusarsi se non avesse detto nulla? Se Chiné farà questo ragionamento, il verdetto è scontato.
Non è vero che sono cose di campo, non queste. E Acerbi ha sbagliato in campo e anche dopo, quando ha negato tutto in un'improvvida intervista, camminando fra telecamere e smartphone fra i viaggiatori della stazione Centrale di Milano (una scena che per una questione tanto delicata nel 2024 non è accettabile: ma chi li segue, chi li gestisce, chi li consiglia questi professionisti milionari?). Da lì, la reazione social di Juan Jesus, che aggrava la posizione del difensore dell'Inter e della Nazionale, se mai ci tornerà.
Come aveva detto attraverso un comunicato lunedì, ieri mattina l'Inter ha convocato e parlato col proprio tesserato. Acerbi ha incontrato il dg Marotta e l'avvocato Cappellini. Lungamente si è attesa un'altra comunicazione ufficiale, ma evidentemente Steven Zhang, che ha coordinato da Nanchino, ha preferito evitarla, prendendo semplicemente atto della linea difensiva di Acerbi, che ha ribadito di non avere offeso Juan Jesus con epiteti razzisti. Che il club prenda semplicemente atto e non si schieri pubblicamente, sembra un altro indizio non a favore della tesi di Acerbi, anche se poi l'avvocato Cappellini proverà probabilmente a invocare le attenuanti per dribblare la maxi-squalifica.
L'Inter è infastidita e imbarazzata, del resto è sempre stata una società tra le più esposte contro il razzismo, fin dai tempi della gestione Moratti.
E anche Steven Zhang ha continuato l'impegno con grande attenzione, come quando nel 2019 trasformò i buu di alcuni tifosi contro un altro giocatore del Napoli (Koulibaly) nell'iniziativa BUU (Brothers Universally United). Se Acerbi ha davvero sbagliato, l'Inter è la prima a essere stata danneggiata.
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