Lazio, dopo il caso tamponi è ancora caos

Un positivo in ritiro, ma si gioca ugualmente. La società si blinda nel silenzio

Lazio, dopo il caso tamponi è ancora caos

Un po' di confusione. Un pizzico di preoccupazione. Nel ritiro della Lazio ad Auronzo di Cadore è risultato positivo al Coronavirus un giocatore biancoceleste. Il club non ha comunicato nulla alla stampa (non è tenuto), ma nella giornata di ieri non si sono allenati Pepe Reina (fermo da diversi giorni per un problema fisico), Jony (piccolo stiramento) e il classe 2005 Antonio Troise (che ha lasciato il ritiro...): fosse confermata la positività riguarderebbe evidentemente uno dei tre.

Già nella passata stagione in casa Lazio c'erano state diverse polemiche legate ai tamponi. Era perfino stata aperta un'inchiesta da parte della Procura della Federcalcio nei confronti della società di Claudio Lotito per indagare sulla procedura utilizzata dalla Lazio per il tracciamento dei contagi. Il polverone si era alzato dopo che, per ben due volte nel giro di sette giorni, i risultati dei test per le gare di campionato effettuati dal club capitolino e fatti analizzare in un laboratorio di Avellino avevano dato esito opposto ai controlli della Uefa.

Polemiche in particolare per l'utilizzo di Immobile (risultato positivo pochi giorni prima in Champions) nella gara che i biancocelesti vinsero in casa del Torino (anche con un gol dell'attaccante napoletano). Il Tribunale Federale, dopo mesi di indagini, ha stabilito l'inibizione del presidente Lotito e dei medici sociali Ivo Pulcini e Fabio Rodia.

Ieri però la Lazio è regolarmente scesa in campo per l'amichevole contro una rappresentativa locale. Proprio ieri pomeriggio, intanto, ha raggiunto il ritiro biancoceleste anche Lotito («Non c'è bisogno di parlare di Sarri, per lui parlano i fatti. In questi giorni, con lui e con il direttore sportivo Tare parleremo di tutto, anche di mercato», ha detto).

In mattinata c'era invece stata una presa di posizione di Sarri che, durante l'allenamento, ha risposto con severità ad alcuni tifosi che si lamentavano di Vedat Muriqi, l'attaccante kosovaro, pagato oltre 18 milioni la scorsa estate (e che guadagna due milioni all'anno), che ha chiuso lo scorso campionato con un solo gol all'attivo. «La prossima parola che sento su di lui faccio sgombrare la tribuna», ha detto il tecnico toscano.

I tifosi presenti hanno risposto con un applauso, apprezzando la difesa del giocatore, ma si aspettano ancora la risposta da parte dell'attaccante, che al momento resta il nono più pagato nella storia del club. Più di lui, come centravanti, solo Crespo e Vieri.

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