Adesso comanda l'Inter. Il Milan insegue con qualche evidente affanno, tallonato dall'Atalanta che invece viaggia a ritmi minacciosi lasciando l'ultimo vagone del treno scudetto a disposizione del Napoli centrato da una sequenza di assenze, accidenti e capricci del calcio (il gol di Cutrone) che non si possono considerare limiti o errori. A gennaio poi le partenze del trio meraviglia Koulibaly-Anguissa-Osimhen per la coppa d'Africa saranno un altro durissimo colpo alla schiena di Spalletti: toccherà esaltare la resistenza della rosa per vederli scalare qualche posizione. Nel frattempo lo scudetto può diventare una questione interna alla lega lombarda del pallone se si pensa che già al termine del precedente torneo lo stesso terzetto si piazzò proprio con questo ordine d'arrivo sotto lo striscione del campionato.
L'Inter - senza Lukaku, Hakimi ed Eriksen e la guida di Conte, dettagli di non poco conto - gioca da favola, complice un calendario favorevole, la promozione agli ottavi di Champions è il gas recuperato per correre quest'ultimo tratto di strada del 2021 affrontato col piglio antico e la ricchezza intatta della rosa a disposizione. Si tratta dello strumento utilizzato da Simone Inzaghi per non avvertire scossoni né cali di tensione successi a Pioli e Spalletti. È indispensabile che l'Inter dia l'ultimo colpo d'ala prima delle vacanze poichè, con il calendario del girone di ritorno diverso in stile Premier league, tra gennaio e febbraio 2022, sono previsti scontri diretti più due sfide suggestive con il Liverpool uno dopo l'altro - per tacere della Supercoppa d'Italia - che daranno un indirizzo preciso alla stagione. Uscisse ancora prima in classifica da quelle settimane di fuoco, avrebbe in pratica lo scudetto in tasca come capitò a Conte dopo febbraio scorso in occasione del sorpasso sul Milan (Spezia-Milan 2-0, Inter-Lazio 3-1).
L'Atalanta è la variante imprevedibile del torneo: è partita lenta, come al solito, ha fatto a meno di pedine fondamentali (Gosens, Hateboer), ora ha preso a macinare punti, ha vinto a Torino con la Juve e a Napoli, ha domato il più fastidioso dei rivali, il Verona di Tudor, con qualche fatica. Nel periodo no ha perso con il Milan in casa oltre che con la Fiorentina e sempre in casa, col Villarreal, è andata sotto di 3 gol: la difesa è il suo tallone d'Achille. Il Milan è nelle mani di medici e preparatori, oltre che di Maldini per la sostituzione di Kjaer sul mercato: dalla validità di questa mossa dipenderà gran parte del futuro rossonero. A Pioli servirebbero, oltre che gli attuali clienti dell'infermeria, anche un centrocampista e un attaccante di scorta: Bakayoko ha fatto il pieno di insulti dopo Udine, Pellegri non è fisicamente integro, le partenze di Kessiè più Bennacer per la coppa d'Africa toglieranno profondità alla rosa oltre che ricambi all'altezza.
Se il rinforzo per Pioli sarà uno soltanto, diventerà evidente il messaggio ai naviganti: non c'è la voglia di rilanciare e scommettere sullo scudetto. Per tenere in sicurezza i conti del bilancio che non sono - fino alla partenza dei lavori per il nuovo stadio - una fastidiosa incombenza.
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