L'Italrugby è da leggenda. Prima da urlo con l'Australia

Vittoria di misura (28-27), tre mete e un brivido nel finale. Lontani i tempi dei tanti ko nel 6 Nazioni

L'Italrugby è da leggenda. Prima da urlo con l'Australia

L'urlo di Firenze arriva sull'errore di Ben Donaldson che manda al lato la trasformazione che avrebbe regalato la vittoria all'Australia. E invece al Franchi succede ancora una volta che l'Italia si regala un'altra prima volta. Dopo il Sudafrica nel 2016, questa volta sono i wallabies a pagare dazio. Una grande Italia, fatta di solidità, cuore e sfrontatezza. Da almeno vent'anni non se ne vedeva una così. Sul tabellone 28 a 27 e tre mete all'attivo, roba non proprio abituale quando si ha a che fare con l'altissimo livello. L'Italia conferma e migliora quanto fatto vedere a Padova una settimana fa contro le Samoa. Grande difesa e incisività con il pallone tra le mani. Due mete di Ange Capuozzo decisamente uomo in più degli azzurri, poi Pierre Bruno, da Sestri che ha aperto le danze con il primo sigillo di un match che l'Italia ha sempre tenuto tra le mani. È lì che si trovano le ragioni del successo. Il talento degli antipodi si infrange sulla maginot costruita dagli azzurri. Recupero del pallone, conquista, pressione sul portatore di palla per trasformare in qualità tutto o quasi tutto ciò che passa per le mani di Varney. Lucchesi man of the match diventa il simbolo di chi porta il pianoforte, Capuozzo di chi lo suona. E il risultato sta anche stretto per gli errori dalla piazzola che prima Allan e poi Padovani hanno annotato sul taccuino degli statistici.

Bastano quattro minuti agli azzurri per far capire come suona la musica: un uno-due che mette il primo segno sul match. Prima Pierre Bruno che segna alla bandierina per il primo rebus che l'Australia deve risolvere. Arrivano così le controruck che non ti aspetti con Lucchesi e Lorenzo Cannone che mettono le mani per inceppare l'incerto ingranaggio australiano. La perla arriva poco dopo il giro di boa del primo tempo: Lucchesi recupera il pallone e da lì parte una straordinaria trasformazione del gioco al largo che innesca Ange Capuozzo. Per l'estremo finta all'esterno e dritto verso la meta. La risposta aussie arriva alla mezzora con Tom Wright ed è forse l'unica volta in cui gli azzurri staccano la spina prima di andare al riposo. Nella ripresa l'Australia concede il bis con Fraser McWright. Con due punti di vantaggio manteniamo il naso avanti grazie al piede di Allan che prima si vede scippare dall'arbitro un piazzato più dentro che fuori e poi indirizza tra i pali la seconda occasione. Per fortuna l'Australia ci mette del suo con un'imbarazzante gestione dell'ovale. Così Capuozzo può accendere il fuoco. Serie infinita di pick and drive prima di aprire il gioco e innestare le marce alte con il folletto italofrancese che esce dal bosco e trasforma in oro una corsa che lascia sul posto la difesa dei canguri. Potrebbe essere un colpo decisivo ma bisogna soffrire fino alla fine.

Tom Robertson accorcia subito, poi in pieno recupero la meta di Caden Neville e la trasformazione mancata di Donaldson che spedisce l'Australia tra le squadre battute almeno una volta dall'Italia. Nel mirino ora restano All Blacks e Inghilterra. E sabato a Genova arrivano i campioni del mondo del Sudafrica.

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