Mancini svela: "Della sua malattia non abbiamo mai parlato"

Roberto Mancini, ct della nazionale italiana, ha parlato della malattia che ha colpito Gianluca Vialli: "L'ho saputo da un suo amico, io e lui non ne abbiamo mai parlato ma le mie preghiere per lui non sono mai mancate"

Mancini svela: "Della sua malattia non abbiamo mai parlato"

Roberto Mancini e Gianluca Vialli hanno condivisio otto anni favolosi con la maglia della Sampdoria, da calciatori. La coppia del gol infatti ha fatto sognare i tanti tifosi blucerchiati scrivendo pagine meravigliose per il club dell'allore Presidente Mantovani. La Sampdoria, tra l'altro, ha visto sfumare la Coppa dei Campioni del 1992, in finale, contro il Barcellona di Ronald Koeman. Mancini ha legato la sua intera carriera alla Sampdoria, dal 1982 al 1997, con cui ha giocato 566 partite realizzando 171 reti in tutte le competizioni. Vialli, invece, a livello di numeri ha fatto ancora meglio del Mancio, anche perché era una prima punta e in otto stagioni, dal 1984 al 1992, ha segnato 141 reti in 321 apparizioni totali.

Mancini, ai microfoni della Gazzetta dello Sport, ha parlato del dramma che ha colpito e che sta ancora riguardando il suo grande amico Gianluca: "Gli sono sempre stato vicino, non abbiamo mai smesso di sentirci. Ma della malattia non abbiamo parlato. Io non ne avrei avuto la forza, lui non lo ha fatto e ho rispettato il suo silenzio. Ho saputo della malattia da un suo amico. Quando ci sentiamo io e Luca è solo per cazzeggiare...Ma non è mai mancato un solo giorno nelle mie preghiere".

Infine, il ct della nazionale, ha chiuso con un elogio a Vialli: "C’è una cosa che non gli ho mai detto: per me Gianluca è sempre stato un esempio, da quando ci conosciamo, per l’impegno e la serietà con cui faceva le cose. Per le responsabilità che si prendeva.

Per questo è stato ancora più difficile accettare la malattia. Si era ammalato un fratello. Ma è una roccia e ancora una volta ha dimostrato la sua forza. Ci siamo visti da poco a Londra: sta bene, controlli perfetti. È più forte possiamo continuare a cazzeggiare".

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