La Maze da record vuole la cinquina riuscita solo a Kjus

La grande slovena dopo l'oro in discesa e l'argento in superG può salire sul podio in tutte le specialità: "Ma non devo pensarci"

La Maze da record vuole la cinquina riuscita solo a Kjus

Beaver Creek - «Non sapevo che Lasse Kjus avesse vinto cinque medaglie al Mondiale di Vail-Beaver Creek del 1999, l'ho scoperto solo qualche giorno fa guardando un video e credo di poter fare la stessa cosa». Tina Maze non si nasconde. Ha grandi ambizioni e le dichiara. Argento in superG, oro in discesa, oggi nella combinata ha la possibilità di arricchire la sua collezione, da completare poi in gigante, giovedì, e slalom, sabato. E' l'unica atleta a fare tutte le gare, ai Mondiali, ma anche in coppa del mondo. L'unica a poter puntare al podio ogni volta che parte, l'unica a sopportare certe fatiche. Venerdì, a 31 anni e 9 mesi, è diventata la più vecchia atleta a vincere un titolo mondiale in discesa, ma a chi glielo fa notare risponde con un sorriso. «Vecchia io? Non mi sento per niente vecchia, sono piena di energie e anzi credo che il mio segreto sia proprio quello di stare bene fisicamente. In carriera non ho mai subito gravi infortuni anche perché sono stata intelligente, in discesa soprattutto non ho mai rischiato più del dovuto preferendo spesso la salute ad un risultato. Ci ho messo un po' a capire come fare e l'allenamento dell'estate scorsa in Cile con gli uomini austriaci è stato molto importante per farmi passare certe paure».

Mai stanca, mai appagata, sempre affamata. E saggia: «Le 5 medaglie sono possibili, ma pensarci troppo non ha senso, devo andare avanti giorno per giorno, curva per curva, gara per gara. Le avversarie sono tante e tutte vogliono il podio, la mia vera difficoltà però è riuscire a trovare il giusto ritmo per ogni disciplina, riuscire ad allenarmi per l'una mentre devo concentrarmi sull'altra. Ad esempio la mattina della gara di discesa mi sono allenata in gigante. È dura, ma mi piace farlo, ho una buona preparazione atletica e posso reggere. Negli ultimi sei anni mi sono costruita sempre più forte fisicamente (si vede, eccome!, ndr) e la Vonn, con i suoi allenamenti durissimi, è stata per me un esempio e un'ispirazione».

Ma è vero che a fine stagione si ritirerà? «Deciderò a luglio cosa fare del mio futuro, ma non credo andrò tanto lontana…». Eppure, la passione non le manca, lo sci non l'ha ancora stufata… «Il mio sogno è di tornare in Colorado, in questo paradiso, per sciare nei boschi come una turista, vorrei avere gli alberi come pali!». Domani, forse. Oggi Tina dovrà invece affrontare le porte rosse della discesa e poi i pali rossi e blu dello slalom. La gara di combinata può perderla solo lei, dopo il ritiro di Maria Hoefl-Riesch nessuna è in grado di contrastarla nella polivalenza, e salendo sul podio sarebbe a quota tre, oltre metà del cammino. «La cosa più difficile è mantenere la fame di vincere. La testa nello sci conta molto e non sempre si va in partenza con la giusta carica.

Se poi scii con addosso troppa pressione non riesci ad essere sciolta e quindi veloce. Ma in questi giorni mi sento ispirata e credo che la fame non mi passerà». Anche perché i pasti se li cucina da sola, all'italiana, e la pasta è così buona…

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