Inseguirà la sua ombra, per superarla e lasciarsela alle spalle, come la storia di questo record folle che spinge le ambizioni a pedale da sempre un po' più in là, anche di poco.
Ci proverà questa sera Filippo Ganna: ore 20, anello in pino siberiano di Grenchen, in Svizzera.
Il fuoriclasse delle corse contro il tempo, in sella a una Pinarello Bolide F HR 3D dal valore di 70 mila euro, dovrà fare meglio dell'amico, sodale e ingegnere britannico Dan Bigham, il quale da «lepre e tester» privilegiato del Team Ineos (il team di Pippo, ndr) il 19 agosto scorso ha portato il record a 55,548 km.
Obiettivo? «Basta un metro in più, solo un metro per entrare nella storia, in questa bella storia», dice il 26enne piemontese.
Per molti, questo record è una pura formalità.
«Non è così e chi lo dice sbaglia o non sa di che si sta parlando. Per realizzare questo record ci vogliono gambe e grande concentrazione, oltre ad un grandissimo lavoro svolto dai tecnici e da Bigham che ha testato e sviluppato la bicicletta. Spero di avvicinarmi alla storia e di entrarci: Coppi, Baldini e Moser, Merckx e Wiggins: se tutto andrà come deve, potrei dire di avere qualcosa in comune».
Il record dell'ora è forse davvero il viaggio nel futuro che ci conduce nel nostro passato.
«È così. Non c'è nulla di più evoluto del record dell'ora, ma anche la storia che viene ogni volta raccontata e aggiornata ne viene esaltata».
La bicicletta studiata da Pinarello è un gioiello di tecnologia che è stata costruita studiando anche il movimento delle balene.
«Non sono un supertecnico e come sempre mi sono fidato dei miei ingegneri, sia di Ineos che di Pinarello. Posso solo dire che da lanciare non è facile, ma dopo cinque o sei giri percepisci chiaramente che ha una scorrevolezza pazzesca».
A bordo pista avrà tutti i suoi affetti più cari
«Per me è rassicurante, mi fa bene alla testa e mi rende tranquillo».
Sa che non è stata apprezzata dai puristi del ciclismo la data: un record dell'ora nel giorno del Lombardia.
«Capisco benissimo, ma non è stato possibile evitare la contemporaneità, tra rientro dall'Australia, disponibilità del velodromo e mondiali su pista che scatteranno a Parigi mercoledì prossimo. Non ci sovrapporremo come orario. C'è la possibilità di tifare prima per Vincenzo (Nibali, ndr) e poi per me».
L'obiettivo è il record: 55,549. Le basta davvero un metro in più o in cuor suo nutre il sogno della grande prestazione?
«Mi creda, mi sarebbe più che sufficiente un metro in più».
È vero che se non avesse i tempi, non ci avrebbe nemmeno provato?
«È chiaro. Certe prestazioni non nascono dal nulla.
A Montichiari, dove mi sono allenato per due settimane dopo i mondiali di Australia, abbiamo svolto diverse sedute di allenamento e di test. Il ritmo di gara è ottimo, ci siamo: si può fare!». Tanto basta un metro in più.In tv: 19,50 Raisport e Eurosport
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