Milan, la conferma Adli e il campionato "iniziato dopo il derby"

È la convinzione di Pioli che schiera ancora il francese e indica la "Juventus favorita perché è senza coppe"

Milan, la conferma Adli e il campionato "iniziato dopo il derby"
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Per stabilire se, dopo la famosa scoppola nel derby, c'è stato un «nuovo inizio di campionato» del Milan, come si augura Stefano Pioli, l'occasione Lazio è una sorta di prova del 9. E i motivi sono più di uno: 1) perché il calcio di Sarri è il classico test che impegna severamente sul piano del gioco il Milan grazie alle due ali (Zaccagni e Felipe Anderson) che possono cogliere il nervo scoperto segnalato dall'Inter (lasciare scoperti i fianchi accentrando Calabria o Theo Hernandez); 2) perché, a dispetto della prova di Cagliari, «non siamo perfetti» il giudizio ricavato dallo stesso tecnico a segnalare qualche fragilità difensiva (contro Luvumbo) che non può passare inosservata; 3) perché infine a profondità della rosa, celebrata durante l'ultimo viaggio, deve scollinare, fino alla sosta di metà ottobre, tre montagne in sette giorni (Lazio, Borussia Dortmund e Genoa), una dopo l'altra perché diventi una risorsa certificata. Perciò aver raggiunto l'Inter in cima alla classifica non conta granché: «lo dimostrano alcuni risultati, non esistono partite facili o impossibili» la morale tratta dal tecnico rossonero. E così sia. Persino le critiche feroci post derby cadute sulla testa di Pioli oggi hanno un sapore diverso per l'interessato («siamo il Milan e le aspettative sono molto alte»). Ottima chiave di lettura. «Faremo a fine maggio i conti» è la sua risposta definitiva visto che non si illude nemmeno della contabilità attuale (Inter e Milan hanno fin qui fatto gli stessi punti, 15: «il passato non conta più»). Anzi, sul punto, ha addirittura un pronostico a sorpresa da lanciare: «A concorrere per lo scudetto saranno in quattro squadre ma forse la favorita alla fine sarà la Juve, chi non gioca le coppe alla fine ha qualche punto in più».

Di sicuro il favorito di Pioli e del Milan invece resta Rafa Leao difeso da qualche critica eccessiva per l'ingresso a fine partita a Cagliari scandito da un paio di palloni persi. «Ha sbagliato un passaggio e io non giudico chi ha sbagliato un solo passaggio» è la risposta secca. Più articolata invece la spiegazione destinata al debutto ritardato di Adli, il franco algerino destinato a restare, per la seconda consecutiva, alla guida del centrocampo. «Ha dimostrato grande pazienza e forza mentale oltre che fede nelle proprie qualità. Poi c'è stato bisogno del tempo per addestrarlo al nuovo ruolo» la ricostruzione del tecnico accusato dai social di averlo trascurato nel torneo passato dimenticando un particolare decisivo e cioè che dal mercato era arrivato, per giocare tre-quartista, CDK costato la bellezza di 35,5 milioni.

Spronato invece Chukwueze («sta crescendo, deve fare qualche gol») in vista dei prossimi utilizzi. Con la Lazio quattro i ricambi decisi: il più atteso in porta, di Mike Maignan, gli altri in attacco (Leao e Giroud) più Calabria, il capitano risparmiato con Verona e Cagliari.

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