Milan-Empoli di oggi a San Siro (ore 15, meno male non alle 8 del mattino dopo l'impegno di giovedì sera, ndr) sembra un semplice tentativo di mettere al sicuro il terzo posto. Sembra, appunto. Perché invece dietro le quinte nasconde molti altri significati e certifica l'inizio di una nuova sessione di esami per Pioli e il suo Milan discontinuo di queste ultime settimane, passato da prove incoraggianti (Rennes all'andata, Atalanta) ad altre deludenti (Lazio e Slavia entrambe chiuse in superiorità numerica) nel volgere di pochi giorni.
La prima prova di riparazione, dopo il fiasco di Monza, è per i ricambi decisi da Pioli nell'occasione. Anche allora furono sei e la sconfitta in inferiorità numerica (4 a 2) venne attribuita al turn over deciso dal tecnico e non invece ai due scarabocchi di Thiaw e Bennacer che aprirono la strada al 2 a 0 del Monza a fine primo tempo. Poi l'espulsione di Jovic a inizio di ripresa fece il resto. Con l'Empoli stesso numero di ricambi. Alcuni decisi per necessità (Florenzi e Leao squalificati), altri dovuti all'età (Kjaer), altri ancora per collaudare la competitività del mercato estivo scorso e quindi il contributo alla causa (Okafor e Jovic in attacco). L'unico che sembra uscito dai radar di Pioli sembra il nigeriano Chukwueze probabilmente destinato a entrare e a dare il cambio a Pulisic in corso d'opera.
Ma l'osservato speciale resta sempre lui, Stefano Pioli, il tecnico di Parma, rimesso in sella dal giudizio scolpito sulla pietra da Zlatan Ibrahimovic durante la sua incursione in Arabia per l'appuntamento della formula uno. I due, Ibra e Pioli, si conoscono e si rispettano. La personalità e le idee di ciascuno non sono un segreto per nessuno dei due, specie per Ibra appena subentrato nel ruolo nuovo di capo dell'area tecnica, voluto da Cardinale che lo ha eletto a suo interprete simultaneo delle vicende calcistiche. La frase di Ibra è un po' dovuta (per non provocare scossoni all'ambiente alle prese con l'Empoli e con la qualificazione in Europa league tutta da guadagnare ancora giovedì prossimo) e un po' voluta perché il giudizio definitivo sul futuro della panchina rossonera non è ancora stato licenziato.
In aggiunta c'è un altro dettaglio da non trascurare: in questi giorni Pioli ha a disposizione (tranne Pobega) tutta la rosa allestita in estate, i difensori rimasti fuori per tanto tempo stanno rientrando (oggi tocca a Thiaw e Tomori). Se il Milan allora dovesse continuare ad alternare luci e ombre, l'argomento infortuni -che pure viene addebitato allo staff tecnico- sarebbe tagliato fuori. E comincerebbe a fare strada l'altro rilievo che attiene alla maturità del gruppo, incapace di mantenere per molto tempo lo stesso grado di tensione e attenzione. A dimostrazione di quest'ultimo sospetto ci sono i due gol concessi, in superiorità numerica, allo Slavia e tra l'altro entrambi nati da calcio piazzato.
Chi gioca e dove vederla
MILAN
Maignan; Calabria, Thiaw, Tomori, Theo Hernandez; Bennacer, Reijnders; Pulisic, Loftus-Cheek, Okafor; Jovic.
EMPOLI
Caprile; Ismajli, Walukiewicz, Luperto, Pezzella; Gyasi, Marin, Maleh; Cambiaghi, Zurkowski; Niang. Allenatore: Davide Nicola
Tv: Dazn ore 15.00
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