Milan oltre gli infortuni. Si sente più forte dopo la lezione d'inglese

Pioli e il ko di Londra con il Chelsea: "È stato un episodio". Ma perde anche De Ketelaere

Milan oltre gli infortuni. Si sente più forte dopo la lezione d'inglese

Basterebbero due cifre per documentare la sproporzione che c'è tra Milan e Chelsea: 300 i milioni investiti sulla passata edizione di calcio-mercato dal nuovo proprietario del club londinese, meno di 50 quelli spesi da Maldini e Massara per il dopo scudetto. Fine della discussione, allora? Proprio no perché il calcio, nel breve periodo, non corrisponde esattamente al bilancio economico-finanziario dei club. A questa differenza, è il caso di aggiungerne una seconda ancora più vistosa che rischia di frenare la corsa del Milan in Champions e che può diventare un vero e proprio handicap da qui al 13 novembre in campionato. Si tratta del numero degli infortuni muscolari. All'elenco, già consistente, ieri si è aggiunto Charles De Ketelaer, conseguenza di un insulto muscolare accusato sul finire della sfida con la Juve (salterà anche Verona come minimo). Qui l'emergenza sta diventando molto seria nonostante il recupero di Messias per la panchina. E al netto di qualche ko di natura traumatica (Saelemaekers), di un acciacco diverso (l'ernia di Rebic o i postumi del vecchio accidente di Origi) e conseguenze della sosta nazionale (Maignan), rischia di compromettere il cammino nel girone diventato, a sorpresa, il più incerto della rassegna con il Salisburgo davanti e le due favorite dietro (4 punti ciascuno Milan e Chelsea). Infine, non ultimo come fattore, c'è da ricordare anche l'allestimento della rosa europea, redatta per motivi regolamentari, inserendo Florenzi infortunato (perché italiano) ed escludendo praticamente gli ultimi arrivi dal mercato (eccetto Dest). Vranckx, visto in qualche spezzone di campionato, potrebbe essere molto utile da Verona in poi.

Sei giorni fa, a Londra, il Milan è stato letteralmente travolto dal Chelsea. Effetto, specie nella ripresa, del panico diffuso, di qualche errore individuale (Tomori) e dello schieramento di Pioli che ha lasciato un centrocampista (Mount) libero dalla marcatura e perciò in grado di sorprendere l'assetto difensivo. L'errore sarà corretto con lo schieramento utilizzato contro la Juve (3 centrocampisti effettivi e Diaz inventato a destra, probabile Krunic al posto di Pobega) ma come ricorda proprio Stefano Pioli «non dobbiamo farci condizionare dall'andata, dobbiamo essere i migliori possibili». Perché nemmeno l'esibizione positiva al cospetto della Juve può bastare per piegare, in questa sorta di spareggio tra ritardari, gli inglesi di Potter che sembrano rifioriti dall'arrivo del nuovo condottiero prelevato dal Brighton versando un riscatto di 25 milioni. «Dobbiamo rimettere tutto a posto» è la promessa di Tomori, protagonista del primo assalto riuscito sabato sera a San Siro.

«Vedo i tifosi del Milan molto coinvolti da questo nuovo progetto» racconta Capello ed è l'unico vero sostegno su cui può contare il Milan stasera, in uno stadio esaurito, con incasso da quasi 5 milioni di euro e la curva ospite con 4.200 inglesi.

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