Il Milan ormai a pezzi nel morale e nel corpo si affida alla panchina

A Spezia senza sette titolari: dopo Bennacer, ko pure Krunic e Messias. Pioli: "Leao contro l'Inter"

Il Milan ormai a pezzi nel morale e nel corpo si affida alla panchina
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Milano. I quattro giorni che possono sconvolgere il presente e il futuro del Milan cominciano questa sera in quel d i La Spezia e finiscono, naturalmente, martedì 16 maggio dopo il derby gara due di Champions league. In palio ci sono punti preziosi per rincorrere la zona Champions e, formalmente, i propositi di recupero di una qualificazione che sembra scolpita dallo 0 a 2 dell'andata. «Saranno 4 giorni decisivi» la sintesi di Stefano Pioli che ha una sola linea guida da rammentare al suo gruppo giunto a questo snodo della stagione in condizioni precarie di morale e di salute. «Dovremo giocare le ultime partite con la testa e con il cuore» ripete il tecnico alla tv del club ed è una sorta di chiamata alle armi per i resti della rosa. Già perché sono addirittura sette quelli rimasti a Milanello invece di partire per la Liguria: i lungo degenti Ibra e Florenzi più lo squalificato Thiaw e poi Leao, Krunic, Messias e Bennacer, quest'ultimo costretto all'intervento chirurgico dopo il trauma al ginocchio destro subito mercoledì notte. È un'altra assenza pesante. Sette sono troppi per qualunque club di A, figurarsi per questo Milan che ha sempre incassato modesti contributi dalla panchina. Gli ultimi due finiti nel triste elenco degli indisponibili sono Krunic (borsite al ginocchio) e Messias (fastidio agli adduttori) reduce dalla Champions.

Questo significa che la semifinale non ha lasciato solo segni evidenti sul morale di Milanello e del mondo Milan ma anche sulla salute del team a disposizione di Pioli. Per questo motivo è indispensabile fare ricorso proprio ai discussi esponenti della rosa, a cominciare da Rebic e Origi che sono le risorse a disposizione di Pioli per non affaticare oltre misura Giroud e Diaz, chiamati a tornare titolari martedì prossimo. Di sicuro può essere ritagliato anche un ruolo per l'oggetto misterioso della stagione, il belga CDK che ha avuto più occasioni a disposizione senza mai riuscire a far scattare la scintilla. Il fatto che mercoledì scorso, durante la semifinale di Champions, sia rimasto ai margini qualcosa vorrà pur dire. «Non ci voleva il ko di Bennacer, Leao più Krunic e Messias dovrebbero rientrare nel derby» è il fiducioso report finale sullo stato di salute presentato da Stefano Pioli, costretto nell'occasione a chiedere gli straordinari ad alcuni esponenti, Tomori, Kjaer, Tonali e Theo Hernandez (oltre che a Maignan, il portiere). A complicare lo scenario, c'è poi il viaggio contro lo Spezia che, come segnalato dallo stesso tecnico rossonero, per la prima volta «è coinvolto nella lotta per non retrocedere». Garantito il tutto esaurito allo stadio Picco, conferma ulteriore del clima da ultima spiaggia che riguarda anche i milanisti.

«Abbiamo in testa la Champions, inutile negarlo», è la concessione finale di Pioli che spera di poter avere proprio dalla sfida di stasera la spinta psicologica per affrontare il derby decisivo in condizioni di minore depressione. E provare a dimenticare gli affanni da derby sarà la grande prova di maturità per tutto il team.

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