Milan, Pioli tra choc e scossa: "Chi non ci crede stia a casa"

L'allenatore rossonero ai giocatori dopo il ko Champions: "Non venite a Milanello se pensate di non poter rimontare Inter e Juve"

Milan, Pioli tra choc e scossa: "Chi non ci crede stia a casa"
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Milano - Alle feroci staffilate di Paolo Maldini (intervista a Repubblica con Cardinale, Scaroni, Gazidis, Furlani e Moncada nel mirino, ndr) rifilate qualche ora dopo l`amara sconfitta in Champions con il Borussia - non dopo il successo sul Psg magari, per carità - ha risposto solo Stefano Pioli, difeso formalmente (dopo aver ammesso i contatti con Pirlo, ndr) perché "lasciato solo". «Sarò sempre riconoscente a Paolo e a Massara ma non sono solo, sono sempre supportato dal club» è la replica del tecnico molto scosso (per infortuni e risultati) e reduce dal confronto con Gerry Cardinale definito «positivo e costruttivo». Nessun commento invece da casa Milan, men che meno dalla proprietà (Cardinale è tornato negli Usa) che sembra in altre faccende (l`ingresso di Ibra) affaccendata e non avere tempo per le cose che non valgono. Piuttosto è il presente che vale e conta, stasera con il Frosinone capace già di rubare l`occhio a San Siro contro l`Inter prima di farsi infilzare dalla prodezza balistica di Dimarco. Il presente conferma un afflusso medio di pubblico (68 mila la prevendita) oltre che il ripetersi dei noti problemi determinati dal gran numero di assenti cui fa da contraltare la convocazione di Bennacer (assente per infortunio e successivo intervento chirurgico dalla semifinale di andata di Champions league con l`Inter) e destinato alla panchina.

Reclutato dalla primavera, in coppia con Camarda per la squalifica di Giroud, il difensore Jan Carlo Simic, 18 anni compiuti a maggio, nato in Germania da papà bosniaco e mamma serba, arrivato dall`under 19 dello Stoccarda due anni prima e già "testato" in estate durante l`amichevole negli Usa con il Real Madrid. «Ragazzo attento e applicato» il giudizio stringato di Pioli che ha nel frattempo come carta di riserva Theo Fernandez centrale di sinistra e Florenzi al suo posto sul fianco. Se l`emergenza infortunati sembra giunta al suo picco più alto (Leao e Kjaer forse recuperati con l`Atalanta) con imprevedibili risultati miracolosi (tranne spostare l`attenzione dai preparatori ad altro settore, ndr), in difesa il deficit rimane e solo a gennaio può essere colmato con due innesti perché Kalulu, Pellegrino e Thiaw hanno una degenza molto lunga.

Come uscire allora da quest`altra curva a gomito? L`unica risposta, banale, è dettata da Pioli («la medicina è vincere») prima di prendere nota invece del monologo pronunciato davanti allo spogliatoio mercoledì pomeriggio. «Ho detto ai miei: se c`è qualcuno che non crede, a 25 partite dalla fine del campionato, alla possibilità di raggiungere Inter e Juve, non si presenti domani a Milanello» la frase del tecnico. Il giorno dopo, naturalmente, si sono presentati tutti.

L`altro nervo scoperto è l`aspetto psicologico, lo scoramento visto subito dopo l`infortunio toccato a Thiaw. «È vero ha inciso sul morale della squadra ma ora non bisogna più piangersi addosso» l`ultimo appello di Pioli.

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