Milan, rimonta show. Sotto di due gol, ne fa 4. E vola ai sedicesimi

Inizio distratto, poi la reazione decisa anche senza Ibra. Già chiusa la pratica qualificazione

Milan, rimonta show. Sotto di due gol, ne fa 4. E vola ai sedicesimi

Dall'incubo di una sconfitta dolorosa alla gioia di una qualificazione incassata con un turno d'anticipo ai 16esimi di Europa league. È quello che è accaduto ieri sera al Milan, finito due volte sotto nei primi 5 minuti, e capace poi di risalire la china fino a blindare il risultato nella ripresa con un paio di giovani promesse. Si tratta della conferma, in assenza di Ibra e di qualche altro esponente di spicco, del gruppo di reagire in modo ordinato e brillante alle disavventure iniziali. Dapprima sbava una palla ai limiti della propria area Krunic schierato a centrocampo (poi sostituito da Tonali all'intervallo) che apre la strada del gol a un australiano, Rogic finito chissà come in Scozia; poi, sotto choc anche per l'infortunio muscolare toccato a Kjaer, subisce l'affondo di Frimbong (il migliore dei suoi) che sull'uscita di Donnarumma lo uccella con un pallonetto. Bisogna avere un temperamento di ferro per evitare di consegnarsi a un'altra serata di discutibile resa: 0 a 2 in meno di un quarto d'ora. Ibra in panchina borbotta giudizi feroci mentre Pioli trasmette qualche giusta indicazione ai suoi.

Per cambiare registro, c'è solo bisogno di una scintilla. E la scintilla può arrivare soltanto dal genio balistico di Calhanoglu che su punizione a metà della frazione inventa una traiettoria precisa e velenosa che riapre tutto. Il turco (giunto al gol numero 28 nel Milan) si ripete due minuti dopo e suggerisce l'assalto che Castillejo con il suo artiglio mancino trasforma in un petardo sotto la traversa. Parità raggiunta, a quel punto con vista sul turno successivo. A completare l'operazione ci pensa poi un ventenne norvegese biondo che si chiama Hauge, già ammirato per il 3 a 1 di Napoli, e che di sicuro è destinato a far rumore nelle prossime settimane. Perché la sua serpentina tra i birilli in maglia verde sembra quello di uno sciatore delle sue piste innevate: salta uno, due, forse anche tre paletti e col destro a giro trova l'angolo lontano in avvio di ripresa. A tenere stretti i bulloni della sfida provvede Donnarumma con un paio di paratone che tolgono ansia al Milan e consente poi sempre ad Hauge di imbastire un'altra percussione seguita da Diaz che con tocco felpato, sull'uscita del portiere, raccoglie il 4 a 2 finale. Addizionato al successo dei francesi sullo Sparta Praga, il Milan è qualificato con un turno d'anticipo. Tra una settimana, a Praga, può anche mandare la primavera. Tra luci e ombre, oltre ai già citati, c'è da segnalare la crescita esponenziale di Castillejo e il governo stabile in centrocampo di Kessiè, poi mandato a riposare in vista della Samp allo scadere dell'ora.

La nota poco lieta è l'infortunio toccato a Kjaer, fino a ieri sempre puntuale e protagonista di una striscia di prestazioni di grande livello. Sempre presente tra Milan e nazionale danese (17 più 4 presenze) ha pagato pegno. Forse era prevedibile e bisognava magari risparmiargli la serata col Celtic.

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