Milano va in pedana: test per le sue Olimpiadi

A una anno esatto dalle Olimpiadi di Parigi, Milano si trova al centro del mondo in una disciplina come la scherma dove l'Italia ha sempre ricoperto un ruolo di primo piano

Milano va in pedana: test per le sue Olimpiadi
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A una anno esatto dalle Olimpiadi di Parigi, che potevano essere quelle di Roma ma stendiamo un velo pietoso sui ben noti motivi politici di una vittoria facile diventata un ritiro indigesto, Milano si trova al centro del mondo in una disciplina come la scherma dove l'Italia ha sempre ricoperto un ruolo di primo piano. Sarà all'altezza? La questione non è se sarà, ma è che dovrà esserlo. Perché se Roma 2024 è un grande rimpianto, le olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 sono la rivincita e s'avvicinano come un treno ad alta velocità in mezzo ad aspettative e ritardi da recuperare. E lo spot da mandare deve essere di efficienza assoluta. Proprio a rimarcare il futuro olimpico del capoluogo lombardo, il Coni ha voluto in via eccezionale allestire Casa Italia durante i mondiali e la cornice scelta, l'Arco della Pace, se da una parte è di una bellezza che lascia senza fiato, dall'altro sembra rimarcare il filo che lega questa rassegna ai Giochi parigini e ad altro Arco. Per tutto questo, severamente vietato sbagliare. I presupposti di un successo ci sono tutti. Di pubblico: vicino il sold out all'Allianz MiCo; e sportivo: la nostra squadra è pronta e ingorda in tutte le armi. La cerimonia di apertura, oggi, alla presenza del Presidente Sergio Mattarella, mai successo per la scherma, è la riprova del carico di extravalori concentrato nel mondiale meneghino.

Mondiale che torna in Italia dopo dodici anni, l'ultima fu a Catania, ma che per la prima volta, colpevolmente in ritardo, rende omaggio a una città fra le culle di questo sport: la tradizione della spada e un nome su tutti, Edoardo Mangiarotti. Anche per questo, vietato sbagliare.

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