Lacrime dei vincitori, lacrime degli sconfitti, è un pianto unico nello sport in genere e nel calcio poi, ultima domenica di sentenze festose ed amare, l'epilogo mortificante del Napoli, dodici mesi dopo la Piedigrotta tricolore soltanto fischi e insulti dal Maradona, i campioni d'Italia dopo quattordici anni restano fuori dalle coppe europee nella stagione in cui saranno nove le nostre squadre in Uefa, sembra una sceneggiata tipica di quella terra, Antonio Conte, se sarà lui l'allenatore, evita la Conference che avrebbe intossicato la ricostruzione dalle macerie. La farlocca contemporaneità delle partite serali (valida soltanto al fischio di inizio) ha mandato in B il Frosinone battuto dall'Udinese ma soprattutto per il colpo finale dell'Empoli con il gol di Niang alla Roma sgonfia dopo essere stata respinta sulla porta della Champions league dal risultato dell'Atalanta. I campioni dell'Europa League hanno scacciato le basse insinuazioni sul proprio impegno, fisico e mentale, dopo l'impresa di Dublino, dunque contro il Torino si sono presi i tre punti che potrebbero infine consegnarle il terzo posto, nel recupero con la Fiorentina, superando la Juventus. De Rossi ha fatto il possibile ma scarsa e tossica era l'eredità passatagli da Mourinho responsabile special di una stagione negativa, come quella della Lazio di Sarri che ha trasferito a Tudor una squadra slacciata.
Ci restano due appuntamenti di coppa, la Fiorentina ad Atene, in Conference league contro l'Olympiakos alla ricerca di un premio meritato e quindi la finale di Wembley tra Real Madrid e Borussia Dortmund, con Ancelotti pronto alla decimoquinta. Poi soltanto pensieri e parole per Spalletti e gli azzurri in Germania.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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