"Prima del Mondiale pensavo che non fossimo i migliori, ma comunque abbastanza maturi e affidabili da arrivare al traguardo della qualificazione agli ottavi. Almeno". In un'intervista al Corriere della Sera, Gianluigi Buffon torna a parlare del Mondiale e dell'eliminazione degli Azzurri contro l'Uruguay. "Non ho mai avuto paura a esprimermi. Spesso le cose mi escono come starnuti, ho espresso un concetto di cui sono convinto ancora adesso. Ma in vent'anni di carriera non ho mai attaccato un compagno. Figuriamoci se avrei potuto farlo in un momento come quello. E Balotelli, a 24 anni, non è certo un giovane. Mario è un ragazzo che ha tantissime pressioni, ma se avessi qualcosa da dirgli lo farei in modo diretto. Adesso si fa solo polverone. Dargli dei consigli? Quando avevo 24 anni mi dava fastidio quando qualcuno voleva fare il fratello maggiore o il papà con me. Ho papà, mamma e due sorelle. I consigli glieli devono dare i suoi familiari", spiega il portiere della Juventus. Che poi aggiunge: "Leggo e sento spesso commenti ironici sull'età dei Pirlo, dei De Rossi, dei Buffon, dei Barzagli. Le chiacchiere passano e i fatti restano in campo: a rompersi le ossa per la causa, sono sempre gli stessi. Largo ai vecchi? Chi ci chiede di pensarci bene se continuare, dovrebbe vedere chi sono ancora i punti fermi. È dietro che sta venendo meno qualcosa. Senza riferimenti personali. Buffon bisogna giudicarlo per quello che sta facendo, non per quello che potrebbe fare. Così costruisci uomini, altrimenti vai incontro a figure di m...".
Sulle cause della sconfitta azzurra, Buffon inizia ad aver le idee chiare: "Fattori ambientali, come il caldo valgono per tutti, ma forse molti di noi erano anche logori da un punto di vista fisico. La vittoria iniziale ci ha illuso. Prima di questo Mondiale l'Italia si era fatta apprezzare per il bel gioco, qui sembravamo una squadra senza idee. Una critica a Prandelli? Per niente. Il mister è una persona perbene e un ottimo tecnico e mi è dispiaciuto che si sia dimesso. Ha riavvicinato la gente alla nazionale con pazienza, sentimento e volontà. In questo ha vinto. L'idea di proporre un nuovo modo di giocare con gli uomini che avevi a disposizione, era giusta. In tre competizioni, siamo arrivati due volte sul podio. Le colpe, in una grande debacle come questa, vanno divise tra tutti. C'è una compartecipazione. Come si è comportato Cassano? Bene, con i suoi pregi e i suoi difetti. Sono disarmato di fronte a questo voler seminare zizzania. Antonio è stato esilarante con i suoi eccessi. Ma niente che non fosse nella norma".
La risposta di uno dei diretti interessati non si è fatta attendere. Si tratta di Antonio Cassano che, secondo quanto riportato dall'edizione odierna di Repubblica, si sarebbe scagliato contro i cosiddetti senatori dello spogliatoio: "Vogliono decidere tutto loro. Noi ci siamo impegnati, abbiamo lavorato come tutti gli altri, abbiamo fatto tutto quello che potevamo. Non è possibile che questi devono sempre fare la morale e dividere i buoni dai cattivi. Se avessimo vinto, vincevano loro. Invece ora abbiamo perso soltanto noi. Anche perché non bisogna dimenticare che nell'unica partita che abbiamo vinto, mi pare che Buffon non ci fosse".
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.