Morata, un gol che vale la Juvemania

Un trionfo su Twitter. Predestinato alla Signora: per giocare alla Playstation voleva sempre Giovinco

Morata, un gol che vale la Juvemania

Ha la faccia del bravo ragazzo, Alvaro Morata. Anni 22 compiuti dieci giorni fa, professione attaccante. Numero di maglia: 9. «Perché è quella che contraddistingue un vero centravanti», aveva detto il giorno della sua presentazione nella pancia dello Stadium. Lo avrebbe voluto Conte, lo ha voluto Allegri. Sbarcato a Torino sabato 19 luglio, il lunedì si era già fatto male: scontro con il terzo portiere Rubinho, lesione di secondo grado del legamento collaterale mediale del ginocchio sinistro e sogni rimandati. Non di molto, ma comunque non era certo quello l'inizio dell'avventura bianconera che si era immaginato.

Oggi, tre mesi e mezzo dopo, la stessa gamba sinistra lo ha spinto in orbita: a Empoli il secondo gol del suo campionato - il primo lo aveva segnato di testa, nel finale della partita di Bergamo - ha definitivamente aperto gli occhi a chi ancora lo conosceva poco: controllo veloce nello stretto con finta incorporata, tiro potente e palla all'incrocio opposto. Applausi e basta, ecco: il suo profilo twitter trabocca di complimenti e di immagini in bianconero, il Real Madrid pare davvero dimenticato e il ragazzino del tutto immerso nella realtà juventina. Pure troppo, se è vero che Alvaro il Pistolero sceglieva sempre Giovinco quando giocava alla playstation: con tutto il rispetto per il ragazzo di Beinasco, di attaccanti da scegliere ce ne sarebbero stati anche altri. Si vede, però, che della Juve si era davvero innamorato, il ragazzo che da bambino aveva il poster di Raul in cameretta: Marotta se lo è portato a casa per 20 milioni ed è convinto di poterselo tenere nonostante la famosa clausola di “recompra” che i Blancos si sono garantiti.

Se ne riparlerà più avanti, intanto è il presente che conta. Un presente che domani si chiamerà Olympiakos, da battere assolutamente allo Stadium e possibilmente con due gol di scarto visto l'1-0 dell'andata. Toccherà ovviamente ad Allegri scegliere quale coppia d'attacco schierare: Tevez non si discute (Giovinco capirà) e il ballottaggio riguarderà appunto Morata e Llorente. Con ancora negli occhi la prova di Empoli (ma non solo) verrebbe da considerare favorito il primo: più tonico, con più gamba e maggiore varietà di armi al proprio arco. Però è chiaro che il tecnico bianconero dovrà valutare anche altri aspetti, non ultima la necessità magari di dovere cambiare volto alla partita strada facendo: contesto nel quale la rapidità e la freschezza di Morata potrebbero fare ancora più male alla difesa greca. Dopo di che, Llorente rimane pur sempre attaccante di valore capace lo scorso anno di segnare 18 gol, due dei quali al Real Madrid e scusate se è poco.

Bei dilemmi, comunque.

E se in attacco la scelta è ampia, dietro si spera che Ogbonna possa recuperare dall'acciacco che lo ha costretto alla sostituzione sabato pomeriggio: vero che potrebbe rientrare Caceres, ma l'uruguagio non gioca dal 5 ottobre (Juve-Roma, problema muscolare alla coscia sinistra) e azzardarne l'impiego dal primo minuto potrebbe essere rischioso. Alla peggio arretrerebbe Lichtsteiner, il quale stenta a rinnovare il contratto in scadenza ma si conferma uomo imprescindibile per le fortune bianconere.

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