Moratti all’Onu fa il diplomatico sul caso Sneijder

"Nessuna forzatura. È fuori solo per scelta tecnica". L’accusa di mobbing può fargli perdere il giocatore

Moratti all’Onu fa il diplomatico sul caso Sneijder

«Da parte della società c’è un atteggiamento di piena apertu­ra con il calciatore e nessun tipo di ricatto». È Massimo Moratti che parla di Sneijeder addirittu­ra nei corridoi del Palazzo di Ve­tro.

Non è seccato, non ritiene sia stato un errore rendere pubbli­ca la faccenda, è sereno. Ma adesso occorre ricucire perché la faccenda si sta gonfiando con questo inserimento della FifPro e gli sviluppi potrebbero essere imprevedibili. Per esempio una condanna per mobbing diretta­mente dalla Fifa, con i due anni e mezzo di stipendio da girare al giocatore che si libera e a quel punto può anche accettare un ingaggio nettamente inferiore da un altro club. Magari restan­do a Milano visto che la signora Yolanthe ne è pazzamente inna­morata. È un’ipotesi non così improbabile.Insomma ora l’In­ter deve trovare una strategia nuova: «Se è valido un contrat­to, è certamente valido chiede­re a una persona se si può in qualche modo migliorarlo - ha spiegato il presidente- . Ciò non toglie che in questo momento il calciatore non giochi per ragio­ni tecniche. Certamente nessu­no ha voglia di buttare via un va­lore come il suo. La posizione della società è di tranquillità, noi non abbiamo costretto nes­suno a fare niente, il suo contrat­to è validissimo, nessuno di noi forza qualcuno, Sneijder è libe­ro ». Sull’impiego dell’olandese Moratti non interviene, le deci­sioni tecniche sono di compe­tenza di Strama e qualcosa fa presagire che Sneijder verrà al­meno convocato per la gara con il Palermo. Anche questa è un’ipotesi che è stata già presa in considerazione da Moratti, sebbene non sia esattamente un’apertura verso l’olandese ma una mossa preventiva: «Se tornerà in campo nelle prossi­me settimane dipenderà solo dall’allenatore - ha precisato il presidente - . Se lo vedrà fisica­mente e psicologicamente all’al­tezza lo farà giocare ». Adesso de­ve uscire Moratti e ammorbidi­re, dopo le dichiarazioni dei giorni scorsi di Marco Branca e Tronchetti Provera, in linea con la strategia societaria ma proba­bilmente sufficientemente al­larmanti da alzare tutto questo chiasso e finire ai piani alti. Mo­ratti si è già affrettato ad allonta­nare ogni possibile accusa di mobbing: «È voler per forza far apparire le cose in modo sbaglia­to. L’allenatore non lo vede inte­grato al massimo, soprattutto dal punto di vista psicologico». Ma ognuno ricorda come Stra­maccioni, ancora questa estate in sede di prepa­razione, ripetes­se come l’olan­dese fosse al cen­tro del progetto.

«Siamo in contatto e vi­giliamo. Approfondiremo.

Non voglio credere che le cose stiano come sono state scritte, e sia che O firma o non gioca», ha detto Damiano Tommasi, presi­dente Aic, che a breve avrà un colloquio con Sneijder.

Apparentemente siamo nella terra di mezzo, la società chiede ai giocatori la necessaria sensi­bilità per fronteggiare il momen­to di recessione. Dall’altra non tutti i giocatori ne vogliono sape­re. E qualunque sia il verdetto fi­nale, è evidente che il caso Sneijder farà giurisdizione quanto altri casi clamorosi.

Una mano potrebbero darla Shalke 04 e Liverpool, fra le prime a informarsi. Non ci sono ancora delle offerte ma si sono aperte del­le finestre. Ora deve entrare Moratti che sul momento gene­rale della squadra si è fatto la sua idea: «Avevamo creduto di aver trovato la quadratura del cerchio.

E invece non è co­sì ».

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