Roma - Si è preso la scena. Come è solito fare. A José Mourinho la grande prestazione di Zlatan Ibrahimovic, è andata di traverso. Anche nella serata in cui il suo pupillo svedese (che con lui segnò per la prima volta più di 20 gol in Serie A, con l'Inter, nel 2008-09, e che con lui ha vinto l'Europa League nel 2017), lo Special One fa parlare per un gesto emblematico. Siamo al 12' del secondo tempo della partita fra Roma e Milan, l'arbitro Maresca, che ha appena assegnato un rigore per i rossoneri per fallo di Ibanez su Ibrahimovic, sta rivedendo l'azione al Var. Lo stadio, ieri pieno, vivo e rumoroso come non lo era da prima del Coronavirus, improvvisamente si ammutolisce. La decisione di Maresca però scontenta i romanisti: rigore confermato. Mourinho non ci sta e fa segno alla curva, al pubblico, di lasciare lo stadio in segno di protesta. In questa stagione il portoghese si è lamentato per le decisioni arbitrali anche contro Lazio e Juventus, oltre a dare spettacolo contro il Napoli, una volta espulso: dalla tribuna si arrampicava sul plexiglass per farsi vedere e sentire dai giocatori (tanto che poi, sui social, ha pubblicato il video del suo gesto, accompagnandolo con l'ironica didascalia «quando non hai il biglietto e vuoi vedere la partita»). Dal gesto delle manette in Inter-Sampdoria del 2010 (per protestare per le due espulsioni subite dai nerazzurri) fino a quello di ieri sera, Mourinho è abituato, nei momenti di difficoltà, a spostare l'attenzione su di sé.
«Se parlo, domenica non sono in panchina - dice alla fine - mi dà rabbia la mancanza di rispetto per i nostri tifosi e per chi ama la Roma. Questo rispetto che abbiamo noi, altri non lo hanno. E questo mi dà un po' di rabbia». E così Mou si è preso la scena. Anche nella serata del suo pupillo Ibrahimovic.
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