Non è una dichiarazione. È qualcosa di più. Può sembrare un grido di allarme. Di più. Un urlo di dolore, di rabbia, ma non di impotenza perché c'è da giurarci che mago Adrian qualcosa s'inventerà anche stavolta. Mentre le prime indiscrezioni made in Maranello raccontando di una Ferrari 2013 con il posteriore fotocopiato dalla Red Bull per l'appunto di mago Adrian Newey (ampio profilo alare comprendente i triangoli della sospensione posteriore e il semiasse) e capace di convogliare meglio i flussi, lui il genio che fa? Fa che urla di dolore, dolore tecnico s'intende, e dice: «La prossima stagione niente sorprese... la Red Bull sarà una evoluzione della monoposto campione del mondo». Newey pare scocciato perché per inventare servono novità, per avere novità servono nuove norme possibilmente da interpretare e talvolta da aggirare. Invece il regolamento 2013, in attesa della rivoluzione turbo del 2014 e a parte qualche aggiustamento alla voce flessibilità alare, poco sembra aver portato. Per cui «senza novità regolamentari risulta sempre più difficile riuscire a distinguersi dagli altri» questo il senso del suo grido di dolore.
A meno che, con questa uscita, Newey non abbia voluto mettere le mani avanti anche con il proprio team come a precisare "stavolta non chiedetemi miracoli". Nel caso potrebbe voler dire che l'aggiustamento alla voce ali e i test più severi introdotti dalla Fia alla voce flessibilità qualche grattacapo glielo stanno già creando. Chissà...twitter: @bennycasadei
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