Ora l'Inter in A deve mostrarsi all'altezza di quella europea

L'Inter di campionato deve ora dimostrarsi all'altezza della propria versione di Champions

Ora l'Inter in A deve mostrarsi all'altezza di quella europea
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Dopo aver spuntato «il primo grande obiettivo, un posto tra le prime 8 di Champions», Simone Inzaghi (nella foto) si è concesso lo strappo alla regola e si è fermato a parlare con i giocatori e motivare i tanti grazie: sei gare casalinghe consecutive di Champions senza prendere gol (l'ultima italiana fu la Juve nel 2005), un posto in top 4 e 7 partite su 8 senza incassare reti nella fase iniziale del nuovo format, come se i tanti infortuni tra difesa e centrocampo non avessero cercato di sabotare il proposito. «Dopo Lecce, abbiamo avuto un giorno e mezzo per preparare la gara. Sono orgoglioso: siamo stati organizzati e determinati». Proprio l'ultimo aggettivo scelto dal mister nel dopogara con il Monaco descrive l'Inter di Champions: ancor più vorace di quel che mostra al tavolo di campionato, dove comunque la capolista Napoli ha 3 punti ma anche una partita in più. Quella che i nerazzurri senza playoff da disputare - recupereranno con la Fiorentina quasi certamente il 6 febbraio, 3 giorni prima della gara di ritorno che il calendario asimmetrico prevede a San Siro.

Resta il fatto che l'Inter di campionato deve ora dimostrarsi all'altezza della propria versione di Champions. Dove sì, è facile dire che gli 86 milioni già incassati siano un antipasto che basta a ingolosire. La verità è che la coppa è un obiettivo concreto: nello schierare l'11 migliore contro il Monaco, Inzaghi ha confermato che l'approccio all'Europa è tutto fuorché un semplice «io speriamo che me la cavo», soprattutto ora che l'Inter ha saputo giocare la miglior partita stagionale senza l'insostituibile, Calhanoglu.

Il turco corre con Acerbi verso al derby di domenica, per rifarsi dello smacco di Supercoppa ma anche del ko dell'andata. Miglior marcatore di sempre tra gli interisti della massima competizione europea (17 gol, al pari di Sandrino Mazzola), Lautaro ha messo in chiaro le cose: «Vogliamo tutto».

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